Sgomberati dopo l'alluvione, 32 anziani tornano dopo 16 mesi nella casa di riposo di Puos

Il rientro degli anziani nella casa di riposo di Puos d'Alpago
ALPAGO - Sono tornati a casa ieri i primi 32 ospiti della struttura residenziale di Puos d’Alpago. Erano stati costretti ad abbandonare in fretta e furia le loro stanze...

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ALPAGO - Sono tornati a casa ieri i primi 32 ospiti della struttura residenziale di Puos d’Alpago. Erano stati costretti ad abbandonare in fretta e furia le loro stanze quando l’alluvione che aveva colpito la conca alpagota aveva fatto tracimare il torrente Valda che corre proprio dietro la struttura riservata agli anziani e aveva sommerso il piano interrato e invaso anche il piano terra. L’allarme era scattato nelle prime ore di domenica 6 dicembre 2020, data che era ancora ferma nel calendario della sala da pranzo del Centro Servizi Socio Assistenziali dell’Alpago. È stata cambiata solo ieri, dopo 16 mesi.

IL “TRASLOCO”
Già durante la mattinata di quel 6 dicembre i 76 anziani erano stati trasferiti in alcune strutture della provincia. Di quei 76, ora ne rientreranno solo 42, perché 9 di essi hanno deciso di rimanere lì dove hanno trascorso gli ultimi sedici mesi, altri invece sono deceduti. Ieri, quindi, hanno preso il via le operazioni di trasbordo. I primi a tornare nella loro Casa, che hanno trovata ristrutturata in tante sue parti, sono stati gli anziani che erano stati ospitati alla “Marmarole” di Pieve di Cadore. «I primi mezzi sono partiti alle 6 da Puos – riferisce la direttrice Maria Elena Merella – così alle 7 a Pieve di Cadore c’era già un’ambulanza dell’Eva pronta al trasbordo e tre camion della Protezione Civile. E mentre gli anziani, a piccoli gruppi, venivano riportati in Casa, la Protezione Civile, a sua volta, riportava in sede le attrezzature che quasi un anno e mezzo avevano compiuto il tragitto inverso». Il programma di rientro procederà così. Domani sarà il turno di due anziani ora ospitati nella Casa di Riposo di Santa Croce e di uno ancora a Lentiai; lunedì infine, per ultimi, torneranno a Puos i 5 anziani che in questi sedici mesi sono stati a Ponte nelle Alpi. La serie sarà completata sino ad arrivare a 42 quando saranno dimessi anche i due anziani ora ricoverati in Ospedale. La direzione aveva previsto un rientro scaglionato perché non era certo che tutto filasse liscio e che non ci fossero ritardi nei viaggi di trasferimento. E invece tutto si è svolto nel migliore dei modi, anche perché nessuno degli anziani ieri risultava affetto da Covid, un’eventualità che avrebbe inciso in maniera significativa sul programma di rientro. Cosicché già nel primo pomeriggio – erano le 16 – i viaggi da Pieve di Cadore si erano conclusi. 

PERSONALE
E con i 32 anziani ritornati alla base, è rientrato anche il personale ieri in servizio: quattro operatori, due infermieri ed un educatore. Se qualche anziano, si diceva, ha deciso di rimanere lì dove è stato accolto in questi mesi, il personale, costretto a lunghe e scomode trasferte, tornerà integralmente a lavorare nella struttura di Puos. Qui oggi pomeriggio (ore 15) ci saranno una breve cerimonia ed il taglio del nastro: saranno presenti la giunta attuale dell’Unione Montana a cui appartiene la proprietà e la gestione della Casa, ed anche quella precedente, quella cioè in carica al momento dell’alluvione; a presiedere entrambe Oscar Facchin, sindaco di Tambre, rimasto in carica dopo che, a seguito delle elezioni nel Comune di Alpago, sono cambiati alcuni consiglieri. Alla cerimonia è annunciata anche la partecipazione di tutti i sacerdoti impegnati nelle diverse parrocchie dell’Alpago. La vera e propria festa è invece stata programmata per il prossimo mese di maggio. 

LE OPERE


Al loro rientro gli ospiti hanno trovato una Casa ristrutturata: le opere realizzate hanno interessato il piano interrato, il rifacimento del pavimento del piano terra, dell’impianto elettrico compromesso la notte in cui le acque sono entrate nella struttura, e gli ascensori. 
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Il Gazzettino