In 14 si fingono "badanti" per occupare la casa dell'anziano, stroncato il racket dei senzatetto

Identificati gli extracomunitari che all'ufficio Anagrafe comunale avevano approfittato della debolezza di un anziano per sottrargli soldi e abitazione

Blitz della Polizia Locale di Pordenone e Cordenons nell'ambito di un'operazione sulle case occupate (Foto d'archivio)
PORDENONE - Un tempo erano vigili urbani e il loro compito consisteva nel controllo del traffico e delle attività sulle quali il Comune aveva necessità di garantire...

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PORDENONE - Un tempo erano vigili urbani e il loro compito consisteva nel controllo del traffico e delle attività sulle quali il Comune aveva necessità di garantire il rispetto di regole e autorizzazioni e l’applicazione di ordinanze. Oggi sono agenti di Polizia Locale e svolgono anche e soprattutto un ruolo di monitoraggio del territorio per garantire sicurezza insieme alle forze dell’ordine. Ce lo dimostra proprio una recente operazione che ha portato a distinguersi nel pordenonese gli agenti Raffaele Lotito, Luigi Fascetta, Alessandro Turrin, l’ispettore Bruna Del Piero, l’assistente Sandro Pezzella e il commissario capo Nicola Candido per aver smascherato lo scorso 7 luglio un’organizzazione criminale, che aveva tentato di approfittare di un anziano per sottrargli casa e soldi.

Il racket dei senzatetto

I malavitosi si erano presentati all’ufficio Anagrafe del Comune di Pordenone insieme all’uomo di cui sostenevano essere “badanti” per ottenere la residenza nella sua abitazione. Il malcapitato, però, continuava a dire di non conoscere quelle persone, tantomeno la modulistica che era stata depositata. Un piano debole crollato verticalmente dopo l’intervento degli agenti della Polizia Locale, riusciti a smascherare i malviventi e l’evidente circonvenzione di incapace per farsi consegnare ingenti somme di denaro per il pagamento delle prestazioni eseguite e la disponibilità dell’immobile. Un episodio che ha dato avvio ad indagini, ancora in corso, che hanno permesso di identificare 14 extracomunitari, che avevano pagato un connazionale per poter approfittare di beni materiali e dell’immobile della persona anziana. L’operazione ha permesso di stroncare il racket di attribuzione fittizia delle residenze, oltre a tutelare l’anziano. Del pordenonese, un riconoscimento ieri in occasione della festa di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, è andato anche ai colleghi di Fontanafredda, che dopo un lungo e difficile inseguimento in Pontebbana nel traffico dell’importante arteria stradale sono riusciti ad arrestare l’uomo al volante di un’auto rubata.

«Necessaria una riforma legislativa»

Ma non basta cambiare il nome, le polizie locali chiedono di veder riconosciuto il nuovo ruolo. Su questo si è espresso il comandante di Pordenone Maurizio Zorzetto nel suo intervento. «Esistono diversità non soltanto nelle divise, ma anche in fatto di retribuzione e nelle funzioni che svolgono i nostri agenti. Però la mia esperienza su questo territorio è estremamente positiva, poiché qui ho avuto modo di concretizzare un nuovo modo di fare Polizia Locale. In Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione del Circolo dei 13 c’è la consapevolezza che si può innovare e crescere utilizzando le esperienze di tutti. Nei colleghi si sta formando sempre più la coscienza che ognuno è risorsa, con le sue diversità e nel rispetto di tutti, per raggiungere obiettivi ambiziosi». Il comandante di Venezia, Marco Agostini, presidente del Circolo del 13, l’associazione della Polizie Locali del Triveneto, ha ricordato alcuni interventi tempestivi e in certi casi eroici, come in occasione della tragedia del bus di Mestre o nel vicentino le quattro pallottole prese da un agente per difendere un carabiniere durante una colluttazione. Diverse le autorità presenti alla cerimonia, tra cui il sindaco Alessandro Ciriani, il prefetto Natalino Domenico Manno e l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, che ha ricordato come «a oggi ci sono disegni di legge in Camera e Senato che devono essere discussi, uno approvato dal Consiglio dei ministri ma non ancora pubblicato che riguarda la riforma. L’auspicio è che questo arrivi a conclusione al più presto, non tanto perché lo chiedono gli agenti, un assessore o un sindaco, ma perché lo chiedono i cittadini, che vogliono sicurezza».

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Il Gazzettino