Esplode la casa, mamma morta: per l'addio ad Alina niente fiori, ma donazioni per i figli rimasti senza nulla

SANT'URBANO - Eseguita l'autopsia, i familiari di Alina Daniela Crenicean potranno dire addio alla 37enne morta nell'esplosione della sua abitazione domenica scorsa. I...

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SANT'URBANO - Eseguita l'autopsia, i familiari di Alina Daniela Crenicean potranno dire addio alla 37enne morta nell'esplosione della sua abitazione domenica scorsa. I funerali si svolgeranno mercoledì 5 aprile alle 15.30 nella chiesa di Sant'Urbano, mentre stasera, 2 aprile, alle 20.30 si terrà la veglia di preghiera. L'invito dei familiari è quello di non acquistare doni, ma di lasciare offerte a sostegno dei figli della vittima nelle urne che verranno poste all'ingresso della chiesa.


Secondo la ricostruzione fatta da vigili del fuoco e carabinieri, Alina Crenicean si era alzata e poco prima delle 8 era scesa al piano terra per preparare la colazione. L'esplosione sarebbe avvenuta non appena la donna ha acceso la luce: a causa di una fuga, l'aria satura di gas avrebbe fatto esplodere un'intera ala della villetta, provocando la morte di Alina e il ferimento del marito Michelangelo Negrello e dei due figli minori. Attualmente, l'immobile di via Gorghi è sottoposto a sequestro: la procura intende accertare a livello tecnico la causa dell'esplosione e del conseguente crollo.

L'abitazione dei Negrello aveva un impianto a gpl con una bombola interrata: per cause che saranno oggetto d'indagine, si è verificato un malfunzionamento nelle tubature che collegavano la bombola alla cucina. Le attività investigative non saranno comunque facili: gran parte della documentazione relativa agli impianti è andata distrutta nello scoppio. Allo stato attuale, l'immobile è pericolante e in condizioni tali da rendere molto difficile un suo recupero: l'unica parte non direttamente danneggiata dall'esplosione è il porticato che dà sul viale d'accesso. Gran parte dei muri perimetrali non esiste più e quel che rimane degli interni è rimasto esposto. Lì davanti abita Alberto, fratello di Michelangelo Negrello, che domenica mattina si era precipitato sul luogo della disgrazia salvando la vita ai suoi nipotini e al loro papà.


«La risposta della comunità non si è fatta attendere e sono orgoglioso che i cittadini si siano fatti promotori di queste iniziative - ha commentato il vicesindaco Temporin - con la raccolta di abbigliamento siamo già a buon punto e la cosa non mi stupisce, perché l'impatto di questo fatto è stato forte. Quando l'ondata emotiva scemerà, bisognerà affrontare il problema della casa. Per questo motivo la Pro loco ha fornito le proprie coordinate bancarie per delle donazioni». I Negrello, da quanto si apprende, erano assicurati, ma per ottenere un indennizzo servirà tempo. Viste le condizioni dell'immobile, è possibile che quella casa venga demolita e ne sia costruita una nuova. Una casa dove poter vivere e respirare quell'atmosfera di famiglia che da domenica mattina non c'è più.
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Il Gazzettino