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CORTINA - Recuperare una vecchia casa cantoniera dismessa, per ricavarne attività ricettive e servizi: Anas ha pubblicato in Gazzetta ufficiale un bando per assegnare cento di queste strutture, in tutta Italia. Nel Veneto ce ne sono solamente due: una alla sella di Cimabanche, in territorio di Cortina d’Ampezzo, al confine con la provincia autonoma di Bolzano; l’altra a San Vito di Cadore.
L’ASSE
Sono entrambe sulla statale 51 di Alemagna. La cantoniera di Cimabancheè inutilizzata da decenni; per un periodo era stata abitata da persone di Cortina, poi stata lasciata in uno stato di abbandono. La cantoniera di San Vito è nel centro del paese, in direzione nord, verso Cortina. Il bando fa seguito ad una manifestazione di interesse, condotta lo scorso autunno, finalizzata a promuovere richieste di concessione di case cantoniere. Adesso si tratta di dare concretezza a quelle proposte, di trasformarle in progetti: chi è interessato deve far pervenire le offerte digitali, sul portale acquisti Anas, entro le 12 del 15 giugno.
L’OBIETTIVO
Massimo Simonini, ad di Anas, spiega: «Questa operazione si inserisce nell’ottica della riqualificazione, accessibilità e fruizione degli immobili di proprietà Anas. Attraverso il recupero di questi edifici, dal rilevante valore iconico, vogliamo promuovere un modello di sviluppo sostenibile in termini ambientali e socio economici, per i territori dove sono ubicati, rivitalizzando l’economia locale ed i suoi microsistemi industriali, incentivando un turismo diffuso di qualità, oltre ad offrire all’utenza della strada quanti più servizi possibili, in linea con gli standard comunitari, a sostegno della mobilità e della viabilità, inclusa quella sostenibile. Vogliamo restituire una nuova dimensione a questo patrimonio architettonico che testimonia la storia e l’evoluzione del nostro Paese». Tra le numerose proposte pervenute, oltre un centinaio si sono dimostrate di rilevante valore, con presentazione di progetti non solo rispondenti ai requisiti esposti, ma anche definiti nel complesso e nei particolari, che hanno fatto intendere una reale disposizione all’impegno. Le vecchie cantoniere diverranno luoghi di promozione dei prodotti locali, infopoint dotati di wifi , ristoranti, ostelli, bar, stazioni di ricarica per auto elettriche.
LA STORIA
«Tutto ciò avverrà in questi immobili, nati nel 1830 per dare ai cantonieri una casa, un ricovero per i loro attrezzi, che diverranno luoghi aperti ai turisti, ai viaggiatori, e creeranno una nuova forma di imprenditorialità dell’accoglienza», spiega ancora Anas.
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Il Gazzettino