Ex carabiniere ruba la pensione alla sorella disabile: spariti 95mila euro

Ex carabiniere ruba la pensione alla sorella disabile: spariti 95mila euro
CARTURA (PADOVA) - Per oltre tre anni non avrebbe pagato le rette della Casa di riposo di Conselve per conto della sorella, approfittando delle sue funzioni di amministratore di...

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CARTURA (PADOVA) - Per oltre tre anni non avrebbe pagato le rette della Casa di riposo di Conselve per conto della sorella, approfittando delle sue funzioni di amministratore di sostegno per intascare un’ingente somma di denaro.




Valerio Borille, 59 anni, ex carabiniere residente a Portogruaro, nel veneziano, si ritrova ora a dover rispondere davanti ai giudici del Tribunale del reato di peculato, in quanto pubblico ufficiale nominato dal giudice tutelare.



L’uomo è assistito dall’avvocato Mario Sannevigo mentre il nuovo amministratore di sostegno, l’avvocato Silvia Fante, si è costituito parte civile con il penalista Franco Capuzzo.



I fatti in questione si riferiscono al periodo compreso tra il 14 luglio 2007, giorno in cui Borille è stato nominato amministratore di sostegno della sorella Maria Cristina, 62enne, disabile per i postumi di un grave incidente stradale, e il 25 ottobre 2010, data della revoca del suo mandato.



Secondo l’accusa il cinquantanovenne avrebbe fatto sparire la bellezza di 95mila euro dal conto corrente intestato alla congiunta, acceso presso l’agenzia di Cartura della Banca di Credito Cooperativo. Borille effettuava prelievi per contanti oppure staccava assegni ma senza la necessaria autorizzazione del giudice tutelare.



Dalle indagini è emerso come l’uomo, salvo che in un paio di casi, non avesse mai pagato le rette della casa di riposo. Era stato lo stesso istituto a sollecitare il cambio dell’amministratore di sostegno. Borille avrebbe inoltre omesso di segnalare tutte queste operazioni nella rendicontazione annuale che l’amministratore di sostegno è tenuto a presentare in tribunale.



Proprio la mancata presentazione del rendiconto ha provocato la sua rimozione dall’incarico. Il provvedimento del giudice tutelare del Tribunale di Padova risale al 25 ottobre di quattro anni fa. Dai successivi accertamenti disposti dal nuovo amministratore di sostegno sono saltati fuori gli ammanchi dal conto corrente. Il processo non è stato celebrato per la concomitante astensione dell’Unione delle Camere penali. Si tornerà in aula per l’istruttoria dibattimentale il prossimo 5 febbraio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino