CASALE - «Per dialogare, non serve bestemmiare»: uno slogan semplice, ma altrettanto efficace, ideato da alcuni ragazzi, stampato su 50 totem alti due metri...
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LE PAROLACCEI bambini sono come delle spugne, assorbono le parole degli adulti, le fanno proprie e le ripetono. Sono stati gli alunni dell'istituto comprensivo a chiederlo: è proprio necessario inserire le bestemmie nei discorsi? Eliminatele, o almeno provateci: il discorso scorre indipendentemente da loro. Da molti viene considerata come un fattore culturale, tradizione di alcune regioni come quella veneta, ma per tutti resta un sinonimo di maleducazione. «Sono d'accordo che venga considerato come un nostro intercalare, il nostro affermativo spiega il sindaco - ma non per questo deve essere sdoganata. Non deve esserci un contagio negativo verso i nostri ragazzi, perché il bambino assorbe tutto, e soprattutto non deve passare una cosa positiva: non è cultura tradizionale, ma ignoranza». Anche il sindaco, come i ragazzi, cerca di educare i suoi cittadini: «È capitato ammette - di riprendere delle persone al bar che ne facevano uso, soprattutto perché in presenza di bambini e di signore. Promuoviamo l'iniziativa in piazza con tutte le associazioni e le parrocchie, tutti dobbiamo vigilare e tutti dobbiamo avere un ruolo educativo. Se qualcuno volesse prendere spunto per il proprio territorio, non siamo gelosi di questa iniziativa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino