Cartelli anti ladri nelle case: «Attenzione! Chi abita qui vi può arrestare»

Cartelli anti ladri nelle case: «Attenzione! Chi abita qui vi può arrestare»
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TREVISO - La scritta campeggia sul balcone: "Attenzione!!! In questa abitazione ci avvaliamo dell'articolo 383 C.p.p. Ogni privato cittadino può arrestare una persona se la stessa commette un reato perseguibile". È una provocazione bella e buona quella del cartello, da mettere fuori casa, ideato da Cristian Demma - fondatore e presidente dell'associazione "Furti in corso". Più che un deterrente per disincentivare i ladri, si tratta di una chiamata in causa di chi, in questi anni, ha fatto poco per aiutare i cittadini a difendersi dai topi d'appartamento. «In parte questo cartello vuole essere una provocazione, ma anche una direzione da prendere. Questo non vuol dire farsi giustizia da soli, ma bensì collaborare con le forze dell'ordine nell'eventuale cattura dei malviventi - sottolinea Demma, il cui gruppo Facebook "Furti in corso!!!" conta oggi la ragguardevole cifra di oltre 19mila iscritti Bisogna infatti capire che la cittadinanza è stanca dei furti e della relativa situazione di impunibilità. Dobbiamo quindi agire e non solo lamentarci». Quindi cosa fare? Avvalersi, per Demma, della norma che consente anche ai privati di effettuare un arresto.

IL NODO
«Sappiamo che le forze dell'ordine sono spesso sotto organico, ma per contrastare i fenomeni predatori bisognerebbe istituire delle task force ad hoc - consiglia Demma Inoltre, sarebbe auspicabile l'implementazione di telecamere di sicurezza nei vari comuni, mentre il Controllo di Vicinato può certamente essere utile, ma così come organizzato oggi non funziona in quanto limitato a microaree». Pe Demma il problema di fondo è il fatto che, nonostante i vari proclami della politica, i furti stanno continuando a crescere giorno dopo giorno, con segnalazioni in numero ben maggiore rispetto allo stesso periodo del 2022. «Il periodo che stiamo vivendo è davvero teso e c'è molto malcontento nei cittadini che continuano a non sentirsi sicuri né fuori che dentro casa conclude Bisogna intervenire e anticipare il più possibile l'escalation di furti che ci sarà poi nel periodo invernale in concomitanza con le festività natalizie».

L'AVVOCATO NAVA


Il caso del cartello di Demma, ieri anche all'attenzione televisiva, non ha comunque trovato terreno fertile nell'ambito legale del capoluogo, con in testa il noto avvocato trevigiano Alessandra Nava che all'interno di un post Facebook ha scritto: «La norma dell'art. 383 c.p.p. è del tutto eccezionale e non può essere "banalizzata" come appare nei cartelli in questione che inducono in errore i cittadini in buona fede che, non correttamente informati, ritengono di poter agire come un ufficiale di polizia giudiziaria e quindi arrestare il responsabile, o presunto tale, di un reato». «La genericità dell'affermazione potrebbe comportare serie conseguenze per chi ritenesse di agire in forza di un dettato normativo. Cosa significa reato perseguibile? puntualizza l'avv. Nava Ovviamente si intende "d'ufficio", ma non è vero perché lo consentirebbero, a determinate condizioni, anche i reati perseguibili "a querela". Insomma, rischiamo la stessa confusione creata dalla norma sulla legittima difesa che, contrariamente a quanto si sosteneva, non è e non può essere sempre legittima. La norma ha carattere eccezionale, lasciamo alle forze dell'ordine il diritto/dovere di applicare tutto ciò che riguarda l'ambito dell'arresto».
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Il Gazzettino