Carta di credito inviata all'indirizzo sbagliato: spese pazze, poi i guai...

Carta di credito inviata all'indirizzo sbagliato: spese pazze, poi i guai...
RIVIGNANO (Udine) - Un banale errore nella consegna della posta ordinaria è costato caro a una ragazza di 26 anni di Rivignano che si è vista prosciugare il conto...

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RIVIGNANO (Udine) - Un banale errore nella consegna della posta ordinaria è costato caro a una ragazza di 26 anni di Rivignano che si è vista prosciugare il conto nell'arco di poche ore da un concittadino che ha ricevuto a casa sua, nella buchetta delle lettere, una carta di credito che non era destinata a lui ma alla giovane.


Come mai è successo?
La ragazza aveva cambiato residenza, e quindi anche casa e indirizzo, da poco tempo. E nel suo ex appartamento è arrivata la lettera con dentro la carta di credito. Il nuovo occupante dell'alloggio, un 39enne del posto, B.S. le sue iniziali, con alcuni precedenti legati a reati commessi contro il patrimonio, non ha pensato di restituire la carta, come farebbe ogni buon vicino di casa, ma se l'è tenuta e l'ha attivata. Era il 25 luglio. Con la carta in tasca si è dato alla pazza gioia facendo prelievi a destra e a manca, sia in Italia, in sportelli di istituti di credito della provincia di Udine, che nella vicina Slovenia.

In poche ore preleva 3mia euro
In poche ore è riuscito a prelevare in maniera fraudolenta circa 3mila euro. La ragazza si è accorta del problema quando ha visto arrivare sul suo telefonino le notifiche dei prelievi, una di seguito all'altra; è riuscita a bloccare la carta e ha chiamato i carabinieri della stazione di Rivignano denunciando l'accaduto. I militari dell'Arma hanno subito avviato una serie di indagini visionando anche le immagini delle telecamere della videosorveglianza degli sportelli bancari. Nei video si vede l'uomo che cerca di nascondersi; ma il 39enne è stato comunque riconosciuto e ieri, martedì 5 settembre, è stato denunciato a piede libero per appropriazione indebita della carta di credito e utilizzo indebito della stessa carta.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino