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MESTRE - L'associazione Unità cinofila di soccorso San Marco dopo 22 anni lascia il campo di addestramento di via Trezzo, a Carpenedo, e si prepara a una nuova stagione con una nuova sede. Il Comune aveva ipotizzato un'area all'ex campo Sinti di Favaro, ma non è una soluzione percorribile in quanto il terreno è ora destinato a ospitare un nuovo palazzetto dello sport. Ora le parti starebbero valutando una possibile alternativa a Dese. La storia in via Trezzo termina perché la proprietà, che aveva concesso il campo in comodato gratuito, ne ha chiesto la restituzione.
LA CERIMONIA
Oggi il Consiglio direttivo, i volontari e i gli amici saranno proprio in via Trezzo dalle 11, con il vicesindaco Andrea Tomaello, assessori e rappresentanti di vari gruppi di Protezione civile e altre associazioni cinofile, per un'informale cerimonia di ringraziamento e ideale passaggio di testimone al nuovo corso. «Ringrazieremo la contessa Gloria Dagnini, titolare della proprietà, per aver creduto in noi e aver supportato in maniera così determinante le nostre attività spiega la consigliera Manuela Beneforti anche a nome del presidente della compagine Arturo Filippi .
L'associazione è nata nel 2002, si autofinanzia attivando corsi di prima educazione sia del conduttore che del cane: quest'anno sono stati realizzati cinque corsi cuccioli e tre corsi base, per un totale di circa 60 partecipanti. Per quanto riguarda la parte di soccorso, anzitutto viene fatta una preselezione per capire se l'animale sia interessato e predisposto, consistente in sei mesi di osservazione e un successivo anno di prova; solo dopo aver passato questa fase, è possibile prendere il brevetto e diventare a pieno titolo volontario della Protezione civile: quest'anno sono cinque i cani brevettati, mentre per altri sei la procedura è in corso, per un totale di 11 persone promosse all'attività e a disposizione in caso di necessità per ricerca di persone disperse in superficie o travolte da macerie. «In questo modo sottolineano dall'Unità cinofila di soccorso San Marco desideriamo per la nostra parte contribuire a percorsi di cittadinanza attiva e responsabile, obbiettivo che continueremo a perseguire anche nella nuova sede». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino