Quella bugia di Carolina solo per amore di Alex Schwazer

Quella bugia di Carolina solo per amore di Alex Schwazer
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BOLZANO - Lo sport. L’amore. Il doping. Ovvero, come due ragazzi innamorati, nel pieno della giovinezza e ai vertici della gloria sportiva, vedono le loro esistenze sbriciolarsi a causa della pratica più subdola, tentatrice, peccaminosa che ci possa essere. Per uno sportivo, almeno. Non un tradimento di lui per un’altra donna, il che rientra pur sempre nella casistica del possibile. Ma la scelta di trovare nella chimica l’aiuto per restare sulla vetta della marcia mondiale. La storia di Carolina Kostner, sublime pattinatrice sul ghiaccio, e di Alex Schwazer, olimpionico macinatore di chilometri con la tecnica del tacco-punta-tacco, è una favola d’amore che evapora in un mattino di luglio del 2012, alla vigilia dei Giochi di Londra. Quando lei apre la porta di casa a un ispettore antidoping venuto a controllare il suo compagno, da tempo nel mirino. E dice che il suo ragazzo non è lì. In realtà si è appena svegliato, nella stanza accanto. Con l’Epo in frigorifero.


















A raccontare questa bugia "Per amore" sono due giornalisti, Gaia Picardi e Andrea Pasqualetto, in un’avvincente ricostruzione in sinergia tra competenza sportiva e capacità di scavare negli atti giudiziari. Con documenti e mail che offrono uno spaccato inedito anche dei comportamenti dei vertici della nostra atletica, così vogliosa di medaglie al punto da sottovalutare i segnali dell’escalation illecita del marciatore dalle uova d’oro. Quella bugia è un riflesso condizionato. Carolina vuole proteggere il fidanzato che in quel momento avrebbe dovuto essere a Racines, nell’abitazione dei genitori, e non a Oberstdorf, a due ore di distanza. Bugia colpevole, perchè Alex era un atleta braccato dal Dco. Ma in parte inconsapevole, perché lei nulla sapeva dell’ossessione di lui, coltivata da qualche anno, cresciuta fino al punto da volare in Turchia per acquistare la sostanza proibita.



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Il Gazzettino