I rincari nel carrello della spesa costano 470 euro in più in un anno

Indagine dello Spi Cgil che ha elaborato i dati Istat a livello padovano

I rincari nel carrello della spesa costano 470 euro in più in un anno
PADOVA - Dal pane alla carne, dall’olio alla verdura, dal pesce allo zucchero. Sono tanti i prodotti alimentari che nel 2022 ma anche a gennaio 2023 hanno subìto...

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PADOVA - Dal pane alla carne, dall’olio alla verdura, dal pesce allo zucchero. Sono tanti i prodotti alimentari che nel 2022 ma anche a gennaio 2023 hanno subìto un’inesorabile impennata del prezzo in una città, Padova, che a livello di caro-vita in Veneto non è seconda quasi a nessuno ma con pensioni medie che superano di poco i 1.500 euro lordi mensili, ovvero circa mille euro netti.


I NUMERI
Secondo una indagine dello Spi Cgil di Padova che ha analizzato ed elaborato i dati Istat a livello comunale, nel 2022 la spesa alimentare dei pensionati è costata 470,50 euro in più del 2021 con circa 40 euro di extracosto mensile. Il tutto in un territorio dove l’assegno previdenziale medio è di 1.573,80 euro lordi e il 27,6% dei pensionati è costretto a vivere con meno di mille euro al mese.
SINGLE E COPPIE
Il sindacato dei pensionati ha preso in esame due categorie di “anziani” padovani. L’ultra65enne solo e la coppia di over 65. Nel primo caso, il carrello della spesa è passato dai 3.561,60 euro del 2021 ai 3.915,98 euro nel 2022, con una differenza di 354,38 euro annui (poco meno di 30 euro mensili). Per i due anziani conviventi, invece, dai 5.895,60 euro sborsati nell’arco del 2021, si è arrivati ai 6.482,21 dell’anno appena trascorso, con una stangata di 586,61 euro, in pratica una 50ina di euro in più al mese.
LA MAZZATA
Se a gennaio 2022 l’over 65 padovano aveva sborsato circa 12 euro in più rispetto a gennaio 2021, a giugno l’importo è salito a poco meno di 30 euro, a luglio si è materializzato un aumento di 34 euro mentre a novembre, il mese più critico, la differenza rispetto all’anno precedente è di 42,44 euro. Per la coppia di over 65, invece, dai 20,14 euro in più di gennaio si è arrivati ai 70,26 euro di extra-spesa di novembre.
I PRODOTTI
A dicembre gli anziani padovani hanno fatto i conti soprattutto con i rincari di pane e cereali (+16,7%, ovvero 8,45 euro in più per l’over 65 “single” e circa 14 euro in più per la coppia) e dell’olio (più 26,4%). Anche per la carne il rincaro è stato notevole, tanto che l’ultra65enne ha pagato 8 euro in più di dicembre 2021 e la coppia circa 13 euro. Un extra-scosto simile si registra anche per latte, formaggi e uova che, assieme alla carne, al pane e alle verdure sono fra le pietanze più presenti sulla tavola degli anziani. 
IL COMMENTO
«I dati emersi dall’indagine destano preoccupazione - dice Alessandro Chiavelli, segretario generale dello Spi Cgil di Padova - Con l’amministrazione padovana c’è una buona collaborazione e quindi non manca l’attenzione nei confronti dei nostri anziani. Sappiamo che diverse famiglie, anche di ultra65enni, stanno facendo molte rinunce quando vanno al supermercato».

«Pensiamo che in alcuni casi sia necessario prevedere aiuti economici vestiti magari da buoni spesa, per sostenere chi davvero non arriva neppure alla seconda settimana del mese. Più di un quarto dei pensionati padovani - prosegue Chiavelli - vive con meno di mille euro lordi mensili. E ciò significa che c’è chi porta a casa poche centinaia di euro. Come può affrontare questi rincari? Ovviamente serve anche un intervento immediato sulle pensioni che non devono essere utilizzate dallo Stato come un bancomat. Al di là del taglio della rivalutazione, che abbiamo già ampiamente criticato, ricordiamo che l’adeguamento è stato calcolato al 7,3% contro l’8% reale. Sarebbe forse il caso, per esempio, di anticipare il conguaglio in programma a gennaio 2024. In tale contesto, ribadiamo la nostra richiesta di aumento della 14esima mensilità e di allargamento della platea dei beneficiari. Lo Spi, ovviamente, c’è e ci sarà sempre. I nostri sportelli sono sempre pronti ad ascoltare e ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà». 

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Il Gazzettino