Bus a metano Mom fermi a Treviso, Marcon: «A rischio i trasporti per le scuole. Il Governo deve sostenerci»

Stefano Marcon interviene sulla decisione di Mom di sospendere il servizio dei bus a metano a causa del caro benzina
TREVISO - Il timore resta e diventa ogni giorno più incombente: che a settembre, il blocco degli oltre 50 autobus a metano deciso dalla Mom per via dell'aumento...

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TREVISO - Il timore resta e diventa ogni giorno più incombente: che a settembre, il blocco degli oltre 50 autobus a metano deciso dalla Mom per via dell'aumento stratosferico del carburante arrivato a 4 euro al chilo, possa mandare in tilt il trasporto scolastico. Paura che, per esempio, non nasconde Stefano Marcon, presidente della Provincia e azionista di maggioranza della società di trasporto pubblico: «Un conto è fermare i mezzi adesso, ad agosto, diverso è pensarli fermi tra un mese quando inizieranno le scuole. I problemi sarebbero enormi. Eventualità da scongiurare». E nelle prossime settimane l'obiettivo sarà proprio trovare il modo per rimettere su strada i bus a metano, pedina insostituibile nello scacchiere della mobilità pubblica trevigiana. Giacomo Colladon, presidente della Mom, ha detto che per l'apertura delle scuole conta che tutto sia a posto, ma i dubbi rimangono anche perché il costo della materie prime continua a crescere e all'orizzonte non si vedono grandi aiuti in arrivo.

Stop alla circolazione dei bus per il caro benzina


IL QUADRO
Marcon è perfettamente consapevole del problema: «Qualche giorno fa, quando il prezzo del metano è cominciato a salire, il presidente di Mom ci ha messo al corrente della situazione e dell'intenzione di bloccare i bus che viaggiano grazie a quel combustibile. A giorni convocherò l'ente di governo, l'organismo dove vengono prese tutte le decisioni legate a Mom. Sinceramente, adesso, non vedo molte strade percorribili: serve immediatamente un aiuto del Governo. Anche perché il problema non riguarda solo noi, ma tutte le società di trasporti». In attesa di un segnale di speranza in arrivo da Roma, è necessario correre ai ripari: «In questo momento - continua Marcon - non so quali potrebbero essere le alternative. La scelta di fermare i bus è stata presa anche perché siamo in agosto dove, generalmente, il numero di utenti cala e quindi si riesce a mantenere il servizio senza creare grossi disagi. Il problema, ripeto, arriverebbe a settembre con l'inizio delle scuole e con migliaia di ragazzi da trasportare ogni giorno. Ma una soluzione la troveremo». Il presidente però si schiera con la Mom e la scelta di bloccare i mezzi: «La Mom si distingue da molti anni per i bilanci virtuosi, per una gestione oculata delle risorse e per l'assenza di sprechi. E anche questa scelta va in un questa direzione. Visti i costi del carburante e il periodo, ci sta di fermare i mezzi. Ma il problema è da affrontare e risolvere subito. E poi un altro aspetto che dovrebbe spingere il Governo a intervenire: il danno ambientale. Purtroppo a restare fermi sono i mezzi più ecologici».

I prezzi del Metano


IL FUTURO


Ma il costo del metano è solo il primo fronte. Nei giorni scorsi Mom ha anche fatto presente le difficoltà di attuare quanto previsto dal Pums quando parla dei mezzi elettrici, e di ridotte dimensioni, per via sempre dei costi elevati. Marcon è però più possibilista: «C'è la possibilità di attingere ai fondi previsti per le strategie di sviluppo dei centri urbani integrati. Nella Marca sono tre: quello di Treviso, quello di Montebelluna e Castelfranco e quello di Conegliano-Pieve di Soligo. Per la mobilità sono previste delle risorse importanti e il presupposto è avere un Pums (Piano urbano mobilità sostenibile). Treviso ce l'ha, quindi le possibilità di agganciare questi fondi aumentano». Di recente, proprio a Treviso, sono arrivati 5 milioni di euro utilizzati per l'acquisto di mezzi eco-compatibili. L'obiettivo è di agganciare altre risorse.
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Il Gazzettino