Caro energia, stangata da 9 miliardi in Veneto. Impennata delle bollette per i cittadini ma tremano soprattutto le imprese

Caro energia, stangata da 9 miliardi in Veneto
VENEZIA - Rincari dell'energia, stangata da quasi 9 miliardi in Veneto per imprese e famiglie, 35mila posti a rischio in regione secondo la Cgia. Allevatori e settore...

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VENEZIA - Rincari dell'energia, stangata da quasi 9 miliardi in Veneto per imprese e famiglie, 35mila posti a rischio in regione secondo la Cgia. Allevatori e settore lattiero-caseario in allarme rosso: lettera aperta a Draghi e alla politica per chiedere misure urgenti. Mentre Confindustria avverte: i provvedimenti del governo sono insufficienti, a rischio la ripresa nel 2022. I 5,5 miliardi di aiuti a famiglie e imprese italiane per contrastare il caro bollette sono del tutto insufficienti a mitigare gli aumenti che si registreranno quest'anno, avverte la Cgia di Mestre:

«A fronte di un rincaro di luce e gas che in Veneto per il 2022 ammonta complessivamente a 8,9 miliardi (6,4 miliardi solo sulle imprese), il tasso di abbattimento degli aumenti nella nostra regione è attualmente del 6%», sottolinea l'ufficio studi degli artigiani che ipotizza un impatto simile anche a livello nazionale. La Cgia è arrivata a questi risultati prendendo in considerazione le previsioni elaborate a fine 2021 da Nomisma Energia. «Al netto di tutte le misure di mitigazione messe in campo dal Governo Draghi, secondo l'istituto di ricerca bolognese una famiglia media pagherà nel 2022 complessivamente 1.200 euro in più - ricordano gli artigiani -. Pertanto, a fronte di poco più di 2 milioni di famiglie presenti in Veneto, l'incremento di prezzo per le utenze domestiche si dovrebbe attestare sui 2,5 miliardi». Per le imprese venete si è ipotizzato un rincaro delle bollette della luce per 3,9 miliardi di euro all'anno, 2,5 miliardi per il gas. «Se questi aumenti di prezzo dovessero perdurare per una parte dell'anno non è da escludere che 35mila addetti veneti delle aziende energivore rischiano, anche temporaneamente, di rimanere a casa», prevede la Cgia.


TEMPESTA PERFETTA

La tempesta perfetta dell'inflazione galoppante anche sulle materie prime potrebbe mettere in ginocchio anche settori decisivi per il Veneto come il lattiero caseario. Terenzio Borga, presidente di A.Pro.La.V. (produttori latte) e A.L.CA.VE. (allevatori), lancia un appello al premier Draghi, al ministro delle politiche agricole Patuanelli, al presidente del Veneto Zaia e a tutto il mondo della politica per sottolineare la gravità del momento e sollecitare l'adozione di misure urgenti a sostegno delle aziende. «Da una parte le aziende agricole stanno subendo il repentino aumento dei prezzi degli alimenti per il bestiame e dell'energia elettrica, con costi di produzione sempre maggiori e insostenibili, ai quali si contrappongono la mancanza di sostegni economici e un prezzo del latte insufficiente a coprire tali costi. Dall'altra le imprese di trasformazione si trovano a dover fronteggiare costi aziendali fuori controllo. Parte di questi aumenti dovevano essere incorporati dalla grande distribuzione, che però si attivata poco». La situazione è così grave che «moltissime stalle sono già a un passo dalla chiusura e numerose aziende della trasformazione del latte sono a rischio paralisi, con gravissime conseguenze su più fronti che porteranno ad una inarrestabile reazione a catena». E anche il presidente degli allevatori di Arav Floriano De Franceschi avverte: «Stalle venete a rischio tracollo, indispensabili immediati interventi strutturali». Problema che può colpire anche il settore vitivinicolo italiano, un settore da solo vale 14,2 miliardi, è alle prese con i rincari che per l'Unione italiana vini influiscono fino al 30% sul prodotto finito.


Conclusione di Confindustria, che critica l'operato del governo: con gli attuali prezzi abnormi dell'energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l'aumento dei contagi che fa calare i consumi, il rischio è che il Pil subisca uno stop nel 1° trimestre dopo il rallentamento della fine dello scorso anno. Secondo il centro studi degli industriali l'impatto del caro-energia sul Pil del 2022 sarà almeno del - 0,8%. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino