Caro energia, l'inverno dello sci preoccupa: «Neve artificiale? Come mangiare oro con il cucchiaio»

Cadore preoccupazione per i costi della neve artificiale (foto di repertorio)
AURONZO DI CADORE - Anche ad Auronzo di Cadore nei prossimi mesi molti saranno i nasi all'insù in attesa dei fiocchi di neve che ricoprano con un consistente manto...

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AURONZO DI CADORE - Anche ad Auronzo di Cadore nei prossimi mesi molti saranno i nasi all'insù in attesa dei fiocchi di neve che ricoprano con un consistente manto il comprensorio sciistico di Monte Agudo. Già, perché cannoni e lance della neve programmata, con i costi attuali dell'energia elettrica, rischiano di divorare le risorse finanziarie della società che gestisce gli impianti, Auronzo d'Inverno, di cui il Comune detiene il 21 per cento della quote societarie. «Sarebbe come mangiare l'oro con il cucchiaio» molti commentano ironicamente a valle. «Attualmente gli oneri di funzionamento - dichiara il presidente della società, Fabio Da Vià - sono fuori controllo. Per dire, l'inverno scorso nella preparazione delle piste con la neve artificiale sono stati spesi 150 mila euro. Se ci fosse lo stesso intervento nella prossima stagione invernale, l'esborso ai prezzi attuali è stimabile in ben 500 mila euro. Già durante l'estate appena trascorsa si è constatata l'impennata dei costi. Così per far funzionare le due seggiovie da Taiarezze a Malon Basso e da qui al rifugio Monte Agudo al posto degli 8 mila euro dell'estate 2021 la spesa nei mesi di luglio ed agosto è stata di 37 mila euro. Fortunatamente l'andamento degli incassi è stato nelle aspettative e il bilancio si chiuderà in attivo».

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Nonostante questa situazione di futuro incerto sotto il profilo gestionale da far tremare le vene e i polsi, Fabio Da Vià non si perde d'animo, facendo di necessità virtù: «Stiamo già predisponendo tutto per la prossima stagione con la collocazione dei nuovi cannoni e con l'apporto di altre migliorie. Poi si vedrà il da farsi strada facendo. Intanto per la fornitura elettrica abbiamo siglato dei nuovi contratti a tariffa variabile. Principalmente non si dovrà andare allo sbaraglio. Per questo motivo nella prossima assemblea societaria del 25 novembre, durante la quale ci sarà anche il rinnovo del comitato di amministrazione, verrà proposto di stabilire un budget di spesa sull'energia, superato il quale ci si ferma. Inoltre è da prevedere l'utilizzo dell'innevamento programmato solamente all'indispensabile e in condizioni meteo ottimali. Sarà poi da stabilire se lance e cannoni dovranno eventualmente innevare tutti i tratti delle piste dalla cima dell'Agudo fino a Taiarezze oppure scegliere solamente la parte alta od ancora la parte bassa del comprensorio».

I PREZZI


Intanto sono state riviste le tariffe per il prossimo inverno con un aumento contenuto al 10 per cento. Così il ticket giornaliero in alta stagione è di 45 euro, in bassa di 39. Per i bimbi delle scuole materne lo stagionale è di 55 euro, per quelli delle elementari 110. All'attenzione da tempo dell'Auronzo d'Inverno, vista la gran sete di cannoni e lance, c'è la realizzazione di un bacino d'accumulo, a servizio anche dell'antincendio boschivo, in località Pomauria di Malon Alto e in vista del rifugio di Monte Agudo. Attualmente c'è solamente un progetto preliminare per una capienza massima di 46 mila metri cubi redatto dallo studio tecnico associato Fmp di Santo Stefano di Cadore. L'amministrazione precedente all'attuale aveva destinato allo scopo 500 mila euro dei fondi di confine e iscritto a bilancio altri 450 mila. «Certamente - conclude Fabio Da Vià - la disponibilità di un bacino d'accumulo in quota con temperature dell'acqua prossime allo zero, stante questa situazione, comporterebbero un certo risparmio. Comunque per noi si tratta di una priorità. Da colloqui avuti c'è la volontà dell'amministrazione civica di realizzare l'opera che tuttavia sta subendo un rialzo di costi rispetto a quanto preventivato e ci vorranno non meno di due anni per vedere la sua conclusione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino