Caro energia, l'emporio solidale di Mira spegne congelatori e frigoriferi

Caro energia, l'emporio solidale di Mira spegne congelatori e frigoriferi
MIRA - Aumentano le famiglie in difficoltà ma anche i costi di gestione: l'emporio alimentare San Martino della Caritas a Mira Porte per ora non accenderà...

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MIRA - Aumentano le famiglie in difficoltà ma anche i costi di gestione: l'emporio alimentare San Martino della Caritas a Mira Porte per ora non accenderà congelatori e frigoriferi. L'annuncio arriva dall'associazione Ponte Solidale odv (no profit), responsabile dell'emporio per conto della Caritas, che lancia anche un appello alla Regione affinché riconosca la fibromialgia come malattia invalidante. L'emergenza sanitaria legata al Covid, unitamente all'aumento dei costi energetici ha messo in difficoltà molte famiglie di Mira ma anche l'emporio San Martino deve fare i conti con i costi di gestione della stessa struttura.


«Rispetto all'anno scorso le famiglie assistite, che si rivolgono alla Caritas e quindi a noi, per acquistare all'emporio solidale solo attraverso la tessera punti, sono in continuo aumento spiega Fabio Schirru presidente del Ponte Solidale - Nel 2021 i nuclei famigliari in possesso di tessera erano 214 quest'anno sono già saliti a 286, per un totale di 909 assistiti, ed in questo numero sono comprese anche le 30 famiglie ucraine scampate alla guerra tutt'ora in corso. Quest'anno, consapevoli delle difficoltà del caro bollette abbiamo cercato anche di aumentare il potere di acquisto delle tessere a punti, suddivise in tre fasce a seconda del reddito Isee, che può variare da meno di 6 mila fino ai 9 mila, e che tiene conto anche del numero e dell'età dei componenti del nucleo famigliare oltre alle segnalazioni del Comune. Un servizio che cerca di aiutare le famiglie in un momento di difficoltà ma che comunque preoccupata soprattutto in vista dei prossimi mesi». Anche l'emporio San Martino, che ha sede dietro la chiesa di San Marco a Mira Porte, subisce infatti i contraccolpi del caro bollette. «Ad agosto, nonostante il gran caldo, abbiamo deciso di ridurre a due i condizionatori aperti per salvaguardare i generi alimentari quando gli anni scorsi ne avevamo 5 in funzione racconta Schirru Nel 2021 abbiamo speso, ad agosto, 1100 euro di energia elettrica con 5 condizionatori accesi, quest'anno, solamente con 2, abbiano comunque speso 750 euro. Dobbiamo fare i conti con i pesanti rincari e quindi abbiamo deciso, proprio per contenere le spese, di non accendere per ora i congelatori e i frigoriferi. Non saremo in grado quindi né di accogliere né tantomeno di distribuire alle famiglie in difficoltà prodotti freschi da frigo o congelati. L'emporio alimentare sottolinea il presidente dell'associazione vive grazie al generoso sostegno della Regione e poi del Comune, oltre al 5 x 1000, ma anche gli articoli che solitamente acquistavamo per la distribuzione sono aumentati e dobbiamo fare delle scelte».


A preoccupare il responsabile dell'associazione Il Ponte Solidale anche la particolare situazione di alcune famiglie assistite. «Abbiamo scoperto che tra le famiglie che seguiamo ci sono anche due malati di fibromialgia, una patologia fortemente invalidante e per la quale non c'è una vera cura spiega Schirru. Questa patologia però non è riconosciuta dallo Stato né tantomeno dalla Regione e quindi non c'è alcuna esenzione per ticket, farmaci e terapie. Ci appelliamo alla sensibilità dell'assessore Manuela Lanzarin e del presidente Luca Zaia affinchè pongano fine a questa anomalia e sostengano concretamente queste persone». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino