Caro bollette, la protesta dei pasticceri: porteranno le chiavi dei locali in tribunale

Il gesto servirà a dimostrare come la chiusura definitiva delle attività sarà inevitabile, a meno che non si intervenga con iniziative governative straordinarie

Consegna delle chiavi (foto da Pexels - Alena Darmel)
PADOVA - La situazione si fa insostenibile, baristi e ristoratori scendono in campo contro il caro bollette. In occasione dell’ultimo comitato direttivo...

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PADOVA - La situazione si fa insostenibile, baristi e ristoratori scendono in campo contro il caro bollette. In occasione dell’ultimo comitato direttivo dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi di Padova svoltosi a fine agosto, era stata preannunciata una manifestazione che attirasse l’attenzione di opinione pubblica e rappresentanti delle istituzioni sulle gravissime difficoltà che sta attraversando il settore, a causa dell’aumento incontrollato dei costi energetici, delle forniture e, in generale, di gestione delle attività. L’argomento è stato affrontato anche durante la riunione del gruppo pasticceri, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di imprenditori di Padova e provincia. «Costi – conferma Federica Luni, presidente del Gruppo pasticceri Appe e dirigente dell’Associazione – che costringeranno centinaia di pubblici esercizi ad abbassare le serrande per sempre, da qui a fine anno, con la conseguente perdita di posti di lavoro».

L’Associazione ha deciso, quindi, di organizzare un evento simbolico che manifestasse le difficoltà che i titolari dei 3.000 pubblici esercizi del Padovano stanno affrontando: mercoledì 7, alle ore 15, avverrà una consegna collettiva delle chiavi dei locali di fronte al tribunale di Padova. Il gesto servirà a dimostrare come la chiusura definitiva delle attività sarà inevitabile, a meno che non si intervenga con iniziative governative straordinarie. «Sembra incredibile – prosegue Luni – come, mentre noi arranchiamo per riuscire a mandare avanti le nostre imprese, anche per rispetto dei lavoratori che dipendono da noi, il mondo della politica non riesca a deliberare qualche forma di sostegno per le imprese: è un atteggiamento francamente incomprensibile, che porta alla disperazione». Le stime Appe hanno dimostrato che, qualora proseguisse l’attuale situazione nei costi energetici, entro la fine del 2022 sarebbero costrette alla chiusura almeno il 20% delle attività, equivalenti a 600 pubblici esercizi in provincia di Padova, con la conseguente perdita di circa 2.300 posti di lavoro. «Proprio adesso – conferma Matteo Toniolo, vice presidente Appe – che iniziavamo a vedere un minimo di luce in fondo al tunnel, è giunta questa mazzata dell’esplosione dei costi energetici, che di fatto azzera tutti i ricavi che, con grande difficoltà, eravamo riusciti ad ottenere nel periodo estivo». Tra le iniziative è stata apprezzata l’idea di incontrare i candidati dei vari partiti politici, per i quali è stato predisposto un “decalogo” di proposte, alcune realizzabili anche a costo zero.

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Il Gazzettino