La barista Elena: «Ho chiuso il Red Still, per andare avanti avrei dovuto far debiti»

La barista Elena: «Ho chiuso il Red Still, per andare avanti avrei dovuto far debiti»
TOMBOLO - Candele ad illuminare il bar, segno di speranza, ma anche di come a breve, causa aumento abnorme ed inarrestabile del costo dell’energia elettrica,...

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TOMBOLO - Candele ad illuminare il bar, segno di speranza, ma anche di come a breve, causa aumento abnorme ed inarrestabile del costo dell’energia elettrica, toccherà a tante persone utilizzarle per risparmiare. Questa l’atmosfera giovedì sera all’interno del Red Still bar a Tombolo, la cui titolare Elena Pierobon, dopo 16 anni, ha cessato l’attività. «Impossibile continuare a lavorare con spese così enormi. Non ho voluto indebitarmi oltre per pagare le bollette e seppur con enorme dolore, ho dovuto cessare l’attività». Nonostante le tante ore ed ore di lavoro dal lunedì al sabato, impossibile far fronte a questo aumento delle spese di elettricità ed al traino anche di riscaldamento. 


LA VICENDA
La vicenda di Elena Pierobon ha interessato la cronaca nazionale e l’altra sera nel locale c’era una troupe di una nota trasmissione televisiva. Elena ha potuto raccontare in estrema sintesi la sua vicenda, ma assieme a lei, non poco comprensibilmente in tensione, una ventina di persone di altrettanti settori merceologici. Impossibile per i tempi televisivi poter dare la parola a tutti, ma alla fine è risultata chiara la richiesta. 


NON C’È TEMPO DA PERDERE
Non c’è più tempo da perdere, se il governo non vara misure immediate a sostegno degli aumenti energetici, accanto ai problemi sociali, economicamente, imprese artigiane, commerciali e anche industrie, si troveranno a dover ridurre se non cessare l’attività. «Tra aumenti di materie prime e spese - ha spiegato un pasticcere - a Natale il panettone dovrei venderlo a 60 euro, cosa impossibile da fare». Sulla stessa scia Il titolare di un’impresa meccanica di stampi, un altro barista, una parrucchiera. Insomma, non si salva proprio nessuno. Riesce a reggere chi tra le spese non ha quella relativa al canone di locazione e nessuno o pochi dipendenti. Il Red Still bar in zona industriale era il frutto dell’affermazione della cittadellese Elena Pierobon dopo tanti anni di lavoro come dipendente. La voglia di essere imprenditrice di se stessa è durata 16 anni. Si è fermata non per sua volontà, ma per un mercato le cui regole si sono stravolte. «Ho 44 anni, una figlia di 13, questa situazione mi sta provocando non poche conseguenze a livello di salute personale - e mostra non poca documentazione medica - ma non posso rischiare di dover pagare per anni ed anni somme enormi a causa dei costi incontrollati. Non è possibile che non si faccia nulla». 


FATTURE SUL TAVOLO


Sul tavolino del bar Elena espone le fatture. Entro il 26 settembre ha dovuto saldare 3.262 euro, per i consumi di luglio ed agosto. Sta ancora pagando, in tre rate il massimo ottenibile, i 2.500 euro di maggio e giugno, poi ci sono Inps ed altre tasse. «I costi effettivi delle utenze si vedono a consumi avvenuti e si devono pagare. Con le oscillazioni delle tariffe - conclude Elena - non sei mai al sicuro. Per questo mi sono detta basta, devo fermarmi per poter ritrovare serenità e vivere. Ho esperienza, tornerò a fare la dipendente il curriculum è pronto».

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Il Gazzettino