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MESTRE - Non si ferma la nuova impennata dei prezzi del carburante. La “tregua”, garantita dall’intervento del governo sulle accise, è durata un paio di mesi ma ora i prezzi di benzina e diesel stanno salendo. L’Adico di Mestre, con un monitoraggio calcola che gli automobilisti stanno spendendo, per il carburante, almeno il 10% in più rispetto a fine marzo. E accusano le aziende distributrici di speculazione, le quali però ribattono, facendo sapere di aver invece ridotto i margini di guadagno pur di non far schizzare di nuovo i prezzi sopra i 2 euro al litro. «Nei distributori mestrini un pieno da 50 litri oggi può venire a costare 9 euro in più rispetto al 23 marzo scorso, ovvero il giorno dopo la pubblicazione del decreto energia contente il taglio delle accise». Misura che aveva alleggerito di circa 25 centesimi il costo al litro di Diesel e benzina.
IL “BORSINO”
Adico ha monitorato i prezzi di alcuni distributori mestrini, confrontandoli, appunto, con quelli registrati il 23 marzo: «Al Vega ieri il display luminoso indicava per la verde 1,96 euro al litro contro l’1,779 di due mesi prima. Un serbatoio da 50 litri si riempie con 98 euro contro gli 88,95 euro di prima. All’Ip di via Forte Marghera la benzina, che ha avuto i rincari più vistosi, si è passati da 1,855 a 1,959 euro al litro (+5,6%)».
LA REPLICA
Ma alle accuse di speculazioni ribatte Elisabetta Vianello, presidente di Vega carburanti spa: «Di certo le speculazioni non ci riguardano e invito l’Adico a informarsi e a confrontarsi con noi. In questi giorni la benzina nelle quotazioni della borsa mondiale ha preso, giorno dopo giorno, oltre 20 euro al litro. Ovviamente l’adeguamento c’è, anche se con ritardo, e infatti in questi giorni non abbiamo i margini che dovremmo avere. Rispetto a marzo infatti i nostri margini sono più bassi, perché non si riesce ad adeguare l’aumento del prezzo all’aumento del prezzo d’acquisto». Le aziende si aspettano un nuovo intervento: «Il governo è al corrente della situazione e infatti si parla di un nuovo intervento con un’ulteriore riduzione delle accise, che però non scatterà certo dopodomani» aggiunge Vianello, che interviene anche sul tema “pompe bianche”, categoria nella quale non rientra la sua azienda, che ha sede a Venezia ma vende carburanti in 110 distributori a marchio Vega in Veneto, Lombardia Piemonte, Emilia Romagna e su tutta la dorsale adriatica, fino alla Puglia: «Sono la dimostrazione di quanto la speculazione non ci riguardi: alcune pompe bianche, infatti, si rifornivano nell’illegalità. Ora però da quel canale non trovano più benzina e, dovendosi rivolgere agli stessi canali regolari che utilizziamo noi, non riescono più ad avere i prezzi di prima». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino