Caro benzina, prime multe a 12 distributori in Veneto, sanzioni da 50.000 euro per i prezzi non trasparenti

Caro benzina, prime multe a 12 distributori in Veneto, sanzioni da 50.000 euro per i prezzi non trasparenti
VENEZIA - Un paio di settimane fa il colonnello Marco Thione, capo dell’ufficio Tutela entrate del comando generale delle Fiamme gialle, aveva annunciato...

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VENEZIA - Un paio di settimane fa il colonnello Marco Thione, capo dell’ufficio Tutela entrate del comando generale delle Fiamme gialle, aveva annunciato l’intensificazione dei controlli sulla vendita dei carburanti. Ebbene gli accertamenti sono partiti anche in Veneto e i primi risultati sono arrivati ieri da Vicenza. Per varie irregolarità connesse alle nuove norme sulla trasparenza dei prezzi, scattate all’inizio di agosto, nella provincia berica sono stati sanzionati 12 distributori, con multe che sfiorano anche i 50.000 euro.


IL PODIO
Da questo mese i benzinai sono tenuti a comunicare al ministero delle Imprese i listini applicati per la benzina, il diesel e gli altri prodotti, nelle modalità “servito” e “self service”, nonché ad esporre (e aggiornare quotidianamente) il cartello che riporta i prezzi medi del giorno sul territorio regionale. Tutti gli importi nei vari territori possono essere consultati sul portale “Osservaprezzi carburanti”, dal quale ieri mattina alle 8 risultava che il Veneto sta sul podio italiano della “verde” più economica (1,925 euro al litro, insieme alle Marche con 1,924 e all’Umbria con 1,936), mentre l’Alto Adige è la realtà più cara (1,982 euro al litro, insieme alla Puglia e alla Basilicata, entrambe con 1,968). 


LE VIOLAZIONI
Ma nei giorni scorsi la Guardia di finanza nel Vicentino ha comunque rilevato delle violazioni. Ad esempio per l’applicazione di prezzi più alti di quelli comunicati: è successo in una stazione di servizio nel capoluogo berico, in due pompe di Montecchio Maggiore, in un’altra a Valdagno e in un’altra ancora a Rossano Veneto. Sempre qui è stata riscontrata la mancata comunicazione periodica dei tariffari al Mimit, il che è stato contestato pure a due attività di Valdastico (in un caso per cinque volte) e ad altri esercenti di Montecchio, Solagna, Bassano del Grappa (per quattro giornate) e Rossano. Un paio di verbali sono stati elevati per problemi nelle tabelle: a Sossano è stata annotata «l’inadeguatezza espositiva della cartellonistica con l’indicazione della media aritmetica dei prezzi di riferimento regionale», a Santorso «la mancata esposizione dell’indicazione dei prezzi visibili sulla carreggiata». Invece a Sandrigo, oltre all’irregolare pubblicizzazione dei prezzi, sono state accertate pure violazioni fiscali. 


LA CATEGORIA


Severo il giudizio dell’associazione di categoria Figisc-Confcommercio su queste regole: «Abbiamo già detto che il “cartello del prezzo medio” non ha virtù taumaturgiche per fare abbassare i prezzi, cosi come non ha poteri occulti per farli lievitare, almeno sul breve periodo: quel che accade sui prezzi, anche se nessuno lo vuol sapere, sta nell’incertezza internazionale sulla situazione della domanda, nei tagli Opec+, nella capacità della raffinazione di corrispondere alla domanda dove e quando serve».
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Il Gazzettino