Riaccendere la Carnia: il piano in 15 mosse per salvare la montagna

La zona industriale di Amaro
TOLMEZZO Quindici tavoli tematici che per un mese, a giugno, lavoreranno con l'impegno di produrre idee-progetto e non solo «indirizzi». Coinvolgeranno 300...

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TOLMEZZO Quindici tavoli tematici che per un mese, a giugno, lavoreranno con l'impegno di produrre idee-progetto e non solo «indirizzi». Coinvolgeranno 300 persone. Poi, i 28 Comuni che appartengono alla Comunità di montagna della Carnia, selezioneranno i progetti più compatibili per un Piano di sviluppo del loro territorio, compatibile con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Meta finale, «Carnia terra competitiva in Ue» con orizzonte 2030, con il pieno sostegno della Regione e di tutte le istituzioni pubbliche locali. 


I DETTAGLI

È il progetto che ieri è stato illustrato dal sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, presenti l'assessore regionale Bini, il presidente della Camera di Commercio Giovanni da Pozzo, Paolo Zenarolla rappresentante del Forum Terzo Settore Fvg, Luciano Gallo di Novia e Vanni Treu della Cooperativa Cramars. Ai nastri di partenza si è arrivati dopo che un anno fa l'assemblea dei sindaci della Comunità di montagna diede mandato per una progettualità che mettesse insieme i protagonisti del territorio per ridare opportunità di sviluppo a un'area che ha molti e riconosciuti asset e altrettante potenzialità. «È un percorso avviato con il coordinamento tra gli enti pubblici come Bim, Carnia Industrial Park, Consorzio Boschi Carnici, Esco Montagna, Euroleader su iniziativa della Comunità di montagna e abbiamo bisogno di alleati che ci credano», ha affermato Brollo, ringraziando Regione, Camera di commercio e Terzo Settore per essere a fianco del nuovo impegno. Decisamente a favore e pronto a trasmettere energia positiva l'assessore regionale Bini, perché «mettere assieme sindaci, imprese, lavoratori, associazioni e cittadini che si rivolgono all'Europa, allo Stato, alla Regione per presentare i loro obiettivi è qualcosa di veramente importante e avrà una potenza straordinaria perché è un evento mai successo prima». A partire dalla Carnia Bini ha allargato lo sguardo all'intero Friuli. I numeri in diversi settori strategici dicono che qui le energie e le capacità per scrivere un nuovo futuro dopo la pandemia ci sono tutte. Ma alla Carnia, come a molto altro territorio, «ciò che è mancato finora secondo l'assessore è la consapevolezza di questa forza e una condivisione degli obiettivi, ovvero esattamente quello che state dimostrando con questo progetto». 


IL FUNZIONAMENTO

A ogni tavolo siederanno 20 persone, tra amministratori, rappresentanti delle associazioni di categoria, imprenditori e appartenenti al mondo dell'associazionismo o cittadini. Coordinati dalla cooperativa Cramars, dovranno sviluppare idee progettuali su politiche giovanili e per la famiglia, cultura e reti associative, paesaggio, turismo, sport e tempo libero, economia agrosilvopastorale, infrastrutture fisiche e digitali, acqua ed energia, legno ed energie rinnovabili, imprese, ricerca e innovazione, lavoro e formazione, salute e assistenza, scuola e istruzione, servizi pubblici locali e di prossimità. «Noi sindaci abbiamo un progetto ambizioso: riaccendere la Carnia, il primo territorio in Italia dove i confini di un ente come la Comunità di montagna coincidono con le politiche di sviluppo», ha sintetizzato Brollo. «Questo ha aggiunto Da Pozzo è il momento migliore per avviare il progetto: la pandemia ci ha dato la spinta decisiva per ripartire su direttrici imprescindibili: sostenibilità, digitale, cultura, accoglienza». Il Terzo Settore, ha sostenuto Zenarolla, «porta con sé la cultura della collaborazione ed è con questo spirito che saremo ai lavori». Da domani è possibile iscriversi ai tavoli dal sito della Comunità di montagna della Carnia. 

 

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Il Gazzettino