Tante critiche sui social alla prima ma il Carnevale “diffuso” di Venezia riempie gli hotel

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VENEZIA - Come ogni rivoluzione, anche quella (apparentemente) più “frivola” del Carnevale di Venezia si porta dietro un carico di polemiche. Da quest’anno sono spariti i voli dal campanile di piazza San Marco, che richiamavano decine di migliaia di persone ammassate. Il ricordo della ressa nei primi giorni del Covid, a fine febbraio 2020 (prima della sospensione dell’evento), è ancora ben presente. 


NIENTE BANCHETTI
Sparita anche la festa iniziale con i banchetti enogastronomici e lo show su barche lungo il rio di Cannaregio, quello che costringeva i vigili a recintare le calli e a istituite sensi unici pedonali, tra le proteste dei residenti “barricati” in casa o impossibilitati a rientrare. 
Insomma, la scelta dell’edizione 2023 è stata all’insegna della “sostenibilità quantitativa” e della massima diffusione degli eventi in più zone della città. Il primo test, quello di sabato sera, ha acceso però - come detto - le polemiche, specie sui social. 
Dove a essere criticata è stata la qualità dello spettacolo, quello allestito sulla chiatta galleggiante lungo il Canal Grande. Scatenati i veneziani, che si sono sentiti oltraggiati nella memoria e nella tradizione da una parata di animali in cartapesta, finte barche e una Venezia da scenografia. Lontani, è stato scritto, i tempi dei Carnevali autentici, della commedia dell’arte, dei teatri, della grande partecipazione di una città che oggi ha perso residenti e fatica a tenere il filo della tradizione, sacrificata a uso e consumo del turismo
La replica di Vela, la società comunale che ha affidato la regia a Michelangelo Checchetto, parte dai numeri: «Gli alberghi sono pieni, e i palazzi sono tornati a riempirsi per le feste. - ha spiegato il direttore Fabrizio D’Oria - La città di fatto fa registrare il tutto esaurito, ma abbiamo evitato in questi due giorni la ressa degli anni del pre-Covid, con questi eventi diffusi». 
Trentamila presenze sabato, 45mila ieri (lontane dalle 100mila al giorno degli altri anni) per la sfilata del centinaio di barche sempre sul Canal Grande durante il “Corteo della pantegana”. Poche le maschere a San Marco, percorribile a piedi. Certo, bisognerà aspettare il prossimo fine settimana, ma per ora la formula sembra funzionare. 
«Nei prossimi giorni – continua D’Oria – proporremo all’Arsenale, che è uno spazio più circoscritto e per questo più adatto, un tipo di iniziativa come il tradizionale spettacolo sull’acqua del rio di Cannaregio». Il bacino dell’Arsenale, un tempo sede della marineria della Serenissima, porterà infatti in scena performer di carattere artistico poliedrico, con giochi di luce e le acrobazie e danze espressive affidate ad un gruppo di ballerini. «Per la parata d’apertura di sabato scorso abbiamo optato invece per un unico elemento, di grandi dimensioni: barche più piccole sarebbero risultate dispersive». 


LA STORIA


C’è da dire poi che la chiatta richiama ad un pezzo di storia della città, quella Galleggiante che un tempo, in alcuni momenti dell’anno (come in occasione del Redentore) ospitava orchestra e ospiti illustri. «L’anno scorso, per il primo weekend di Carnevale, la gente in città è stata poca, poiché eravamo appena usciti dal Covid. Quest’anno invece abbiamo deciso di mettere in scena un ricco cartellone di spettacoli di strada», con le esibizioni di clown, trampolieri e artisti pronti ad intrattenere il pubblico gratuitamente; e con l’allestimento di palchi disseminati nei campi del centro storico lagunare. «Questo tipo di Carnevale diffuso consente di “spalmare” meglio le presenze. Un evento diffuso, distribuito lungo la città, evitando di dover procedere a transenne, blocchi nella viabilità e chiusure. Avere le persone sparse sulle rive, dal ponte di Calatrava fino a Punta della Dogana, ci ha permesso di mantenere tutto in sicurezza. Poi è chiaro, ogni anno si fa una sintesi delle cose che hanno funzionato meglio o meno – evidenzia D’Oria -. I segnali sono tutti per un’edizione della kermesse molto seguita: il Carnevale si conferma una manifestazione a cui il pubblico rimane affezionato». 
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Il Gazzettino