Carnevale, contro i ladri i vigili mascherati da Batman e mendicanti

Gianni Franzoi e a sinistra durante un travestimento
VENEZIA - «Quando i borseggiatori vedono una maschera che li ammanetta posso assicurare che rimangono pietrificati». ...

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VENEZIA - «Quando i borseggiatori vedono una maschera che li ammanetta posso assicurare che rimangono pietrificati».

Gianni Franzoi, commissario capo della Polizia municipale, racconta così il momento in cui i suoi agenti del Servizio sicurezza urbana, che appena inizia il Carnevale indossano la maschera, bloccano i borseggiatori giunti in centro storico per compiere reati. Il sistema pare che funzioni, basti pensare che in questi primi giorni sono già scattati tre arresti e una denuncia. Di media, ogni Carnevale, gli agenti riescono a bloccare una decina di persone che vengono poi arrestate o denunciate.
Come è nata l’idea di utilizzare il travestimento?
«Agli inizi del duemila - dice Franzoi - ci eravamo accorti che nelle bande di borseggiatori romeni i più anziani spiegavano ai più giovani quali erano i vigili in servizio in modo tale da far loro cambiare zona. E così abbiamo deciso di metterci in maschera per non farci riconoscere».
Quando scatta il controllo cosa succede?
«Beh, il borseggiatore rimane bloccato perché non riesce minimamente a capire come una maschera possa arrestarlo. A questo punto ci qualifichiamo e subito dopo contattiamo la vittima del borseggio. Anche la parte offesa rimane di stucco perchè vede una maschera di Carnevale che mette a segno un arresto».
Che tipo di travestimento utilizzate in questi casi?
«Ogni zona di Venezia necessita di un costume diverso. In piazza San Marco, ad esempio, possiamo metterci il costume completo perché la pressione dei turisti è molto più elevata che altrove. Lo stesso travestimento, diciamo, non potrebbe andar bene in Strada Nuova perchè darebbe troppo nell’occhio. Allora in altre circostanze ci serviamo di una semplice maschera sul visto o di un cappello vistoso».
Cambiate vestito nell’arco della stessa giornata?
«Sì. Ogni agente si muove con uno zaino e a seconda della zona scelta indossa o una maschera o direttamente un costume».
In questi anni che tipo di personaggi avente scelto?
«In passato ci siamo travestiti da Uomo Ragno e da Batman. Per quanto riguarda le maschere spesso abbiamo scelto quelle che raffiguravano gli ex presidenti degli Stati Uniti. Domenica scorsa, invece, ci siamo messi i vestiti da fantasmi, mentre nel pomeriggio abbiamo indossato delle semplici maschere di Arlecchino».
Come individuate i borseggiatori?

«A differenza dei turisti, sono molto nervosi e non seguono mai un tragitto lineare. Quando vediamo che una persona cambia costantemente direzione vuol dire che bisogna avviare il controllo».
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Il Gazzettino