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VENEZIA - La ricerca del sé, dei propri tratti distintivi, del proprio io e il desiderio di comunicarlo agli altri sono le chiavi per leggere il titolo del Carnevale di Venezia 2023. Take your time for the original signs vuole essere l'invito all'espressione del proprio intimo, trasgredendo e uscendo da quotidiano, come ha spiegato il direttore artistico del Carnevale di Venezia Massimo Checchetto (direttore artistico anche del teatro La Fenice). Una festa che come novità offrirà un decentramento e un allargamento di eventi e occasioni di divertimento che spazieranno lungo tutto il territorio. Non sarà infatti un Carnevale veneziano, quanto più un Carnevale diffuso in tutto il veneziano. A partire dal prologo, del 29 gennaio, quando a Dese i carri allegorici inizieranno a regalare le prime avvisaglie di un movimento che vuole portare gioia e serenità a grandi e piccini.
MISSIONE
Tutto, chiaramente, sotto all'insegna della partecipazione, perché, come ha sottolineato lo stesso Checchetto: «Il tema che ho scelto è un invito e una missione, l'invito a ognuno a vivere il Carnevale seguendo il proprio segno, vuol dire che ci guarderemo dentro e scopriremo la nostra passionealla festa bisogna partecipare, non subirla». Tra il 4 e il 21 di febbraio la kermesse farà coniugare eventi sull'acqua a quelli in terraferma, cercando la capillarità su tutto il territorio. Una scelta che porterà all'esclusione di momenti accentratori come i voli dal campanile di San Marco, che un po' per questioni di sicurezza e un po' per evitare assembramenti, sono stati eliminati dalla programmazione ufficiale. Questo però non vorrà dire che non ci sarà l'occasione di divertirsi, dato che le novità ci sono e non sono minori. Uno dei momenti clou sarà infatti la parata di apertura, il 4 febbraio prossimo, quando alle otto di sera si potrà assistere a un evento mai visto prima. Il protagonista sarà il Canal Grande, dove una chiatta che il primo cittadino lagunare Luigi Brugnaro ha definito ieri alla conferenza stampa di presentazione a Ca' Farsetti gigantesca dalle otto di sera solcherà le acque della città inebriando di colori e acrobazie i presenti lungo le fondamenta.
CENA DI GALA
Uno degli ultimi tasselli sarà il Carnival official dinner show, la cena di gala e intrattenimento che si terrà al Casinò di Venezia. Spettacoli saranno garantiti lungo campi e campielli, ma anche a Mestre, Marghera, Zelarino, Favaro, Chirignago, Campalto, Tessera e Gazzera. Proprio nella terraferma veneziana saranno indiscussi protagonisti i carri. Sarà il cuore di Mestre ad ospitare una sfilata che il lunedì partirà da via Piave per arrivare dritti verso l'area ex Umberto primo, per poi girare in via Einaudi, fino a piazzale Cialdini. Le altre manifestazioni dedicate ai carri sono previste a Dese, Pellestrina, Lido, Marghera, Burano, Campalto e Zelarino. Tante le occasioni di divertimento, tra cui anche l'affondo nei misteri della città grazie ai racconti di Alberto Toso Fei (17 e 18 febbraio alle 22 a San Marco) o il cosplay party (19 febbraio alle 15.30 in piazza Ferretto), seguito dal concerto del popolare gruppo «La Mente di Tetsuya» e infine la bellezza delle Marie del Carnevale. Impossibile citare tutti gli eventi previsti da un Carnevale che vedrà protagoniste cento compagnie, duecento artisti e mille spettacoli.
CHIAVI DI LETTURA
Uno sforzo che il sindaco veneziano ha commentato così: «Torniamo in presenza, l'idea che portiamo avanti è di avere una maggiore partecipazione fisica post lockdown. Siamo al liberi tutti e a Carnevale ci si rivolge sempre ai bambini per primi, ma saranno coinvolti anche gli adulti. Il Carnevale di Venezia è il più bello del mondo, o almeno uno dei più belli, in una città straordinaria». Ad aggiungere due chiavi di lettura è stato l'assessore al turismo Simone Venturini: «La riscoperta delle tradizioni e la diffusione nel territorio, arrivando sotto alle case dei residenti. C'è poi la valenza del coinvolgimento internazionale, far innamorare i visitatori che scelgono Venezia per il Carnevale, con moltissime novità. Il fil rouge è fare meraviglia». Mentre l'assessore alla promozione del territorio Paola Mar ha concluso: «Vogliamo far sì che tutti partecipino al Carnevale, tornando alle origini, cioè quando si partecipava e non si andava per vedere».
Il Gazzettino