Il papà sul luogo dell'incidente: «Voglio capire com'è morta Benedetta»

Bendetta Ciprian
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CARMIGNANO DI BRENTA Due mazzi di fiori e un piccolo angelo sul punto di via Camazzole, dove nella notte tra lunedì e martedì, in una autonoma uscita di strada, si sono fermati i venticinque anni di Benedetta Ciprian, commessa alla Scout di Thiene. La giovane era ad un chilometro dalla sua abitazione. Stava rientrando da una cena con i colleghi di lavoro del negozio di Bassano dove aveva lavorato fino ad un mese fa. Era stata trasferita e ne sentivano la mancanza. Con tutta probabilità le è stato fatale un colpo di sonno, l’altra ipotesi è quella del malore. La piccola Chevrolet Matiz è andata dritta ad una leggera curva a destra. A nulla purtroppo sono valsi i soccorsi.

 

TANTISSIME ATTESTAZIONI
«Sono voluto andare a vedere di persona il luogo dell’incidente, voglio capire», le parole del papà Renzo. Pienamente comprensibile. Tutti vorrebbero poter ritornare indietro. Fermare il tempo ai pochi istanti prima di quella curva. Purtroppo il nastro della vita non ha il “rewind”. Ma la vita di Benedetta, breve, è stata molto intensa. Prova sono le moltissime attestazioni di cordoglio che stanno giungendo a mamma Annalisa, al papà, alla sorella maggiore Samantha ed ai parenti. Quelle istituzionali del sindaco Alessandro Bolis e del vice Eric Pasqualon, che si sono messi a disposizione per quanto di loro competenza, dei tantissimi amici, dei concittadini e dei colleghi di lavoro della giovane.

Carmignano, incidente mortale. Ragazza di 25 anni con l'auto contro guard rail a un chilometro da casa Foto

Scorrono sugli schermi dei cellulari le foto dell’incontro conviviale di lunedì sera. E Benedetta è com’era sempre. Energia pura, solare, trascinatrice, ma mai sopra le righe. Lo aveva dimostrato fin dai tempi delle superiori, diploma di perito turistico, volendo fare piccoli lavori, la cameriera, per essere autonoma, per non pesare sui genitori pur non essendo necessario. Il valore dei traguardi raggiungi con fatica e maturità. Il prossimo sarebbe stato andare a vivere a Barcellona con il fidanzato da sette anni. Non prima di aver messo da parte un po’ di soldi.

DONATE LE CORNEE

Il dolore è condiviso anche fuori Carmignano. Ora c’è l’attesa per il nulla osta della magistratura. Impossibile quindi poter vedere Benedetta all’obitorio, fissare la data della preghiera di suffragio e delle esequie. «Un’attesa snervante per tutti noi - sottolinea il papà - Ringraziamo le tante persone che ci stanno vicine». Un segno certamente importante per avere la forza di andare avanti quando quello che è accaduto ti fa considerare tutto inutile. Ma viene proprio da Benedetta l’esempio che la vita va oltre. Deve. Aveva scelto di donare gli organi: con le sue cornee altri cominceranno a vedere e a vivere.
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Il Gazzettino