Ulss 4, mancano 500 dipendenti: «Grave crisi di vocazioni, c'è carenza di infermieri». Scatta la ricerca sui social

Ulss 4, mancano 500 dipendenti: «Grave crisi di vocazioni, c'è carenza di infermieri». Scatta la ricerca sui social
SAN DONA' DI PIAVE - Quasi cinquecento persone in meno. Tante ne mancano dalla pianta organica dell'Ulss 4, azienda sanitaria del Veneto Orientale che ha in carico anche...

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SAN DONA' DI PIAVE - Quasi cinquecento persone in meno. Tante ne mancano dalla pianta organica dell'Ulss 4, azienda sanitaria del Veneto Orientale che ha in carico anche la gestione di tre ospedali, San Donà, Portogruaro e Jesolo, oltre ai punti di primo intervento delle altre località balneari della costa. Su una dotazione complessiva di 3.014 operatori, comprendendo tutte le tipologie di lavoratori, ad oggi all'appello mancano: 169 dirigenti, 241 tra vario personale sanitario, 83 nell'amministrativo e tecnico. «La parte più grave ha spiegato la dottoressa Francesca Ciraolo, direttore sanitario dell'Ulss 4 riguarda le carenze nella dirigenza medica, ma anche nella componente infermieristica. Per i primi, ci sono discipline in grandissima sofferenza, come anestesia e rianimazione, pronto soccorso, ostetricia e ginecologia, pediatria, radiologia e nefrologia. Dal mondo universitario abbiamo delle rassicurazioni: nel giro di due, tre anni la situazione dovrebbe migliorare, come conseguenza dell'aumento dei posti in tutte le discipline, anche se rimane preoccupante anestesia, rianimazione e pronto soccorso. Da parte nostra compensiamo le carenze con forme contrattuali atipiche, liberi professionali o attraverso cooperative».

CRISI DI VOCAZIONI

Sembra, invece, esserci una mancanza di "vocazione" nell'ambito infermieristico. «In questo caso la sofferenza è generale ed è distribuita in tutti i reparti. Se per i medici si parla di un assorbimento del problema nel giro di un massimo di tre anni, per gli infermieri i dati universitari non sono confortanti: basti pensare che lo scorso anno il numero di laureati medici ha superato quello degli infermieri. Sono dati nazionali che si riflettono anche da noi. C'è una sorta di crisi vocazionale per le professioni sanitarie, soprattutto nell'ambito infermieristico». L'Ulss 4 sta cercando di evitare disagi con altre forme di organizzazione. «Ad esempio con il tema del mix assistenziale, valorizzando il contributo del professionista infermiere, portandolo su altri compiti quotidiani e diversificando l'attività con l'operatore socio sanitario. Non si possono sostituire le figure, ma se riusciamo a valorizzare l'infermiere, allora riusciamo a fare lavorare meglio l'operatore socio sanitario. Infatti stiamo aumentando l'assunzione proprio di queste figure».

RICERCA SUI SOCIAL

Nel tema organizzativo rientra anche tutto ciò che riguarda la tecnologia e i rapporti con i medici di medicina generale. «Telemedicina, teleconsulto e tutte le forme di ospedalizzazione che potranno aiutare direttamente; ma anche i medici del territorio mancano». Per cercare personale, l'Ulss 4 si sta affidando molto ai messaggi sui social. «E stanno funzionando: permettono di raggiungere anche colleghi di altre regioni; la cosa ci ha già permesso di risolvere alcune situazioni. L'ultimo esempio: una collega arrivata dalla Calabria». Mentre per le spiagge, per l'ospedale di Jesolo nella fattispecie, si punta al "benefit" dell'alloggio. «Abbiamo già una foresteria ed abbiamo in progetto di realizzarne un'altra utilizzando uno dei due edifici vicini alla struttura ospedaliera, che verrà ristrutturato». Nei giorni scorsi la notizia della realizzazione di una task force con una trentina di medici per riuscire a smaltire le liste d'attesa. «Siamo riusciti a raggiungere accordi con alcuni colleghi a tempo determinato e, per alcune situazioni, come ginecologia, siamo riusciti anche ad azzerare la lista d'attesa. Su altri fronti siamo ancora in difficoltà e stiamo lavorando per reclutare altro personale».

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Il Gazzettino