Rovigo. Carenza di medici di base, situazione preoccupante nei piccoli comuni: pazienti mandati altrove, macinano chilometri

Sono 45 le zone carenti in tutto il Polesine ma c'è necessità anche di guardie mediche

Polesine, mancano medici di base
ROVIGO - Una situazione ormai cronicizzata, ma che si aggrava di mese in mese: fra medici di famiglia, pediatri di libera scelta e guardie mediche, in Polesine all'appello...

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ROVIGO - Una situazione ormai cronicizzata, ma che si aggrava di mese in mese: fra medici di famiglia, pediatri di libera scelta e guardie mediche, in Polesine all'appello mancano quasi 100 medici, 94 in tutto. È quanto emerge dalla ricognizione degli incarichi vacanti effettuata dall'Ulss 5 Polesana, che non si discosta da quanto sta accadendo in tutto il Veneto e anche nel resto di Italia, con una diminuzione che appare quasi patologica del numero complessivo di medici. E i medici di medicina generale o "di assistenza primaria a ciclo di scelta", stanno calando a vista d'occhio, anche per un fattore anagrafico non compensato da un'adeguata programmazione del necessario ricambio generazionale. La panoramica effettuata in provincia di Rovigo, che dal punto di vista sanitario comprende anche Boara Pisani, evidenzia 45 zone carenti per quanto riguarda la medicina generale, ovvero 45 medici di famiglia che mancano per raggiungere la situazione ottimale. «Il parametro - precisa Marcello Mazzo, direttore dei Servizi sociosanitari dell'azienda polesana - è quello dell'accordo collettivo nazionale del 2005, che indica un medico ogni mille abitanti con più di 14 anni. Un rapporto che sarebbe ottimale per tutti, ma che il numero di medici presenti non solo sul nostro territorio, ma su scala nazionale, non consentono di raggiungere. In realtà, secondo l'attuale normativa regionale, proprio alla luce delle difficoltà contingenti, un singolo medico può arrivare, su base volontaria, a un massimale di 1.800 pazienti».

La situazione

Questo significa che non si tratta di 4.500 polesani senza medico di base, bensì di un numero fortunatamente molto ridotto. Senza contare che ci sono circa nove incarichi provvisori a medici che frequentano lo specifico corso di formazione, proprio per tamponare le emergenza. Tuttavia in alcune zone trovare un medico a una distanza ragionevole sta diventando sempre più arduo. Come a Bergantino e Melara, una delle aree dove l'assenza è tangibile, con un solo ambulatorio e con 850 cittadini che hanno sottoscritto una petizione per chiedere soluzioni. Una soluzione ponte che l'azienda sanitaria sta studiando insieme alle due amministrazioni comunali è quella di attivare una sorta di "guardia medica diurna". Perché un medico dovrebbe preferire questa tipologia di inquadramento rispetto a quella del medico di medicina generale? Tempo e denaro sembrano essere la risposta, evidenziando la necessità di correttivi strutturali.

Fra l'altro, anche sul fronte della continuità assistenziale, ovvero le guardie mediche, non è che la situazione sia migliore. Anzi, in questo caso non sono stati assegnati ben 48 incarichi da 24 ore settimanali, per un totale di 1.152 ore da coprire. Meglio sembra andare sul fronte dei pediatri, anche per una questione demografica, visto che in Polesine il numero di bambini diminuisce a vista d'occhio, con un solo incarico vacante, a Occhiobello. Per quanto riguarda, invece, le zone inserite come carenti per quanto riguarda la medicina di base, ogni area del Polesine è interessata. Ben tre i posti vacanti nell'ambito 1 del Distretto 1, quello di Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara, tre anche nell'ambito 6 di Canaro, Fiesso e Occhiobello, e tre nell'ambito 11 che comprende Ceregnano, Gavello e Villadose, due a Badia e altrettanti nell'ambito 5 di Fratta, Lusia, Pincara, San Bellino e Villanova del Ghebbo, sempre due nell'ambito che comprende Arquà, Bosaro, Costa, Frassinelle e Villamarzana e nell'ambito 10 di Crespino, Guarda, Polesella, Pontecchio e Villanova Marchesana, mentre ne manca uno nell'ambito 2 di Calto, Ceneselli, Ficarolo, Gaiba, Salara e Stienta, nell'ambito 3 di Bagnolo, Canda, Castelguglielmo, Giacciano e Trecenta. Il maggior numero di posti vacanti, ben otto, è nell'ambito 9 che comprende il capoluogo Rovigo, San Martino e Boara Pisani. Non va meglio nel Distretto 2, quello del Delta: a Loreo, Porto Viro e Rosolina sono sei i medici che mancano, ad Ariano, Corbola e Taglio di Po cinque, ad Adria, Papozze e Pettorazza quattro, mentre a Porto Tolle ne mancano tre. 

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Il Gazzettino