Venezia. Follia in carcere, detenuta incinta va fuori di sé: picchia e tenta di strangolare la guardia carceraria

Follia in carcere, detenuta incinta va fuori di sé: picchia e tenta di strangolare la guardia carceraria
VENEZIA - Prima l'ha picchiata sfondandole tre costole con un'anta di armadio e poi ha tentato anche di strangolarla. Due giorni di proteste violente hanno infiammato...

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VENEZIAPrima l'ha picchiata sfondandole tre costole con un'anta di armadio e poi ha tentato anche di strangolarla. Due giorni di proteste violente hanno infiammato il carcere femminile della Giudecca, dove una donna di origine brasiliana è andata su tutte le furie mettendo a ferro e fuoco un intero reparto. Per fermare la donna, incinta, sono dovute intervenire quattro agenti di polizia penitenziaria, non senza conseguenze, visto che hanno riportato la prima una prognosi di 21 giorni, due di sette e una di tre giorni.


A ricostruire quanto accaduto è il segretario interregionale dell'Unione sindacale polizia penitenziaria Leonardo Angiulli, il quale ha fatto sapere che tutto è iniziato martedì sera.

LA VISITA MEDICA

Il motivo scatenante è stata una visita medica andata in maniera differente rispetto a quanto si aspettava la donna. Questa, incinta di sei mesi, aveva chiesto un trasferimento all'ospedale Civile.
Il medico non ha però ritenuto validi i presupposti per spostarla, tanto da rinviarla a un nuovo controllo. Una volta rientrata nel reparto in semi libertà, la brasiliana è andata in escandescenza. Quando l'agente ha aperto la porta della stanza, la sudamericana ha spaccato un'anta dell'armadio e con questa ha colpito la guardia all'addome, rompendole tre costole e facendola cadere a terra. Non contenta, le è poi saltata addosso e le ha messo le mani al collo nel tentativo di strozzarla.

LE COLLEGHE

A quel punto il trambusto ha fatto intervenire le altre tre colleghe, che hanno messo in salvo la poliziotta, non più in grado di camminare. La prima a entrare nella cella è stata colpita al viso, con una prognosi di sette giorni. Stessa prescrizione per un'altra delle due altre agenti, colpite con frammenti di una luce al neon, mentre è andata meglio alla quarta delle poliziotte, a cui le escoriazioni hanno portato a "solo" tre giorni di riposo. Il reparto è stato subito sgombrato, vista la delicatezza della questione, ma la brasiliana non si è lasciata trasportare altrove fino alla serata di mercoledì, quando si è reso necessario l'intervento di alcuni rinforzi da Padova.
Nel frattempo la donna ha rotto tubi d'acqua e suppellettili di vario genere, riferisce Angiulli. Episodio analogo, ricorda il segretario sindacale, era avvenuto in maniera simile il 24 aprile scorso, quando però la detenuta era stata fermata prima che scatenasse il putiferio.


«Chiediamo chiarezza al dipartimento, c'è precarietà di organico e anche il comandante di reparto è a scavalco con Padova. La neo direttrice Maria Grazia Bregoli non ha colpe, però chiediamo agli uffici superiori di prendere posizione sulla condizione difficile di adattamento», ha concluso Angiulli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino