I detenuti del carcere di Udine potranno giocare con i propri figli durante le visite in uno spazio dedicato: il progetto del Comune

I detenuti del carcere di Udine potranno giocare con i propri figli durante le visite in uno spazio dedicato: il progetto del Comune
UDINE - Offrire uno spazio temporaneo di gioco per accogliere le bambine ei bambini che si recano nella casa circondariale di Udine a far visita al genitore detenuto e dare...

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UDINE - Offrire uno spazio temporaneo di gioco per accogliere le bambine ei bambini che si recano nella casa circondariale di Udine a far visita al genitore detenuto e dare loro contestualmente la possibilità di giocare in sua compagnia. È l'obiettivo del progetto realizzato dall'associazione Icaro Volontariato Giustizia in collaborazione con il Comune di Udine, nell'ambito di "Una domenica in famiglia". Da parte sua, il Comune organizzerà 9 appuntamenti, da aprile a dicembre, fornendo i giochi e i materiali necessari per allestire questi spazi nell'area adibita all'interno dell'istituto penitenziario di via Spalato, e mettendo a disposizione un operatore della Ludoteca comunale, che affiancherà i volontari di Icaro.

«Ci auguriamo che questo piccolo servizio - ha detto l'assessore comunale di Udine alla Cultura e Istruzione, Federico Pirone -, inserito nel più grande contesto delle ristrutturazioni in atto nella casa circondariale di Udine, possa contribuire a rendere il penitenziario di Udine un luogo più umano. Quanto vuol fare l'amministrazione con Icaro è favorire il mantenimento dei rapporti affettivi, che spesso sono la prima cosa che le persone detenute ei loro familiari vedono scomparire».

«La Ludoteca è un indicatore positivo di come volontariato e soggetti pubblici possono collaborare per il raggiungimento di obiettivi condivisi nell'interesse della comunità locale», hanno commentato i volontari di Icaro. «Questo esperimento di convivenza anticipa la creazione di maggiori spazi che verranno dalla ristrutturazione in atto anche per la zona dei colloqui» ha osservato infine il garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Franco Corleone.

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Il Gazzettino