Fuochi sul carcere, il sospetto: forse l’omaggio ad un "boss" detenuto

Il carcere veneziano di Santa Maria Maggiore
VENEZIA Notte di fuoco nel veneziano quella fra San Silvestro e Capodanno. Sia in senso figurato che concreto. A base sempre di botti. Esplosi in aria ma anche dentro i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA Notte di fuoco nel veneziano quella fra San Silvestro e Capodanno. Sia in senso figurato che concreto. A base sempre di botti. Esplosi in aria ma anche dentro i cassonetti. Costringendo in quest’ultimo caso i pompieri a una ventina di interventi in mezza provincia.


Ma l’episodio che avrebbe provocato più scalpore tanto da far aprire un fascicolo in Procura sarebbe stato una sorta di spettacolo pirotecnico del tutto illegale andato in scena qualche secondo dopo la mezzanotte proprio sopra il carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, tramite l’utilizzo di un cannoncino posizionato nell’immediata vicinanza dell’ingresso. In una zona che dire sorvegliata è ancora poco. Particolare questo che fa sembrare poco probabile che si sia trattato di una casualità o di una bravata ma anzi che autorizza a pensare a un atto organizzato in ogni dettaglio. Tanto che c’è qualcuno che ipotizza un messaggio destinato a qualche detenuto eccellente o anche un gesto di sfida nei confronti delle forze dell’ordine. Chiunque abbia organizzato l’impresa infatti ha messo in conto che poteva anche essere sorpreso, se non all’opera, anche nella fase di allontanamento, dato che in centro storico come in terraferma i controlli erano stato intensificati come da direttiva della Prefettura. In ogni caso nonostante i fuochi d’artificio abbiano fatto scattare l’allarme della struttura penitenziaria non si sarebbero registrati disordini interni tali da mettere a rischio la sicurezza e degli agenti e dei reclusi.
CASSONETTI IN FIAMME
Come detto quella a cavallo tra il 2020 e il 2021 è stata pure la notte dei roghi contro Veritas. Già perché i soliti incendiari se la sono presa con i contenitori per la raccolta della carta dislocati in mezza provincia. I pompieri sono stati allertati dai residenti a partire dalle 2.30: da Fossò a Mirano (via Pigafetta e a Veternigo), a San Donà (via Calvecchia per un principio di incendio sul terrazzo di un’abitazione). Più o meno uguale la segnalazione: rifiuti o cassonetti in fiamme. Con un alta concentrazione soprattutto a Marghera e Mestre, con Villabona, Chirignago, Favaro: via Pasqualigo, via Cima Gogna, Piazza Emmer, via Correnti, via Parco Ferroviario, via Monte Parulano. Tutti atti dolosi compiuti per divertimento e con sprezzo della cosa pubblica, senza la minima preoccupazione di provocare danni magari alle auto parcheggiate a pochi metri dalle piazzole prese di mira. Sul fronte delle sanzioni anti Covid, dalle forze dell’ordine nessuna segnalazione di situazioni trasgressive.

Deserte le calli, le piazze e i campi di Venezia. Stesso scenario anche nel cuore di Mestre, con piazza Ferretto presidiata fino all’alba. Un bilancio che ricalca in sostanza quello dello scorso Natale. A vincere è stato il senso di responsabilità dei cittadini.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino