PADOVA - Un imprenditore teramano nel settore del commercio dei carburanti per autotrazione è stato arrestato per una frode all'Iva di 6 milioni di euro dalla guardia...
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Perquisizioni hanno interessato le province di Padova, Venezia, Roma, Milano, Pescara, Teramo, Chieti, Bari e Salerno.
Il sistema di frode, di cui si è anche occupato il programma televisivo Report, ha consentito a 8 società cartiere - con sedi a Roma, Capua (Caserta), Sabaudia (Latina) e Chieti - facenti capo all'organizzazione, appositamente costituite e cessate dopo pochi mesi di attività, di omettere il versamento di 6 milioni di euro di Iva, in relazione al commercio di oltre 30 milioni di litri di carburanti, acquistati in soli 10 mesi da depositi comunitari, ubicati in Slovenia e in Croazia. Una volta immesso in consumo nel territorio nazionale, il carburante veniva destinato alla rete di distributori delle cosiddette "pompe bianche".
L'attività è frutto di un'indagine, coordinata dalla Procura padovana, che ha consentito di individuare, anche mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, un'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di frodi fiscali nel commercio dei carburanti, svolte mediante la creazione di società "filtro" e "cartiere" incaricate di emettere false dichiarazioni d'intento nei confronti di depositi commerciali con qualifica di "destinatario registrato" nonché fatture per operazioni inesistenti nei confronti di "società filtro".
Il Gazzettino