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ROVIGO - Una fuga a folle velocità per scappare da un controllo dei carabinieri è andata avanti per oltre una venti di chilometri per poi interrompersi con uno schianto contro una recinzione: uno dei tre fuggitivi è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. L'inseguimento, con una dinamica quasi cinematografica, ha preso le mosse attorno all'una di notte in provincia di Verona, a Legnago, nella frazione di San Pietro e si è conclusa, una ventina di minuti più tardi, sulla Provinciale 43 all'altezza della Despar di Castelnovo Bariano, a poche centinaia di metri dal ponte di Sermide. A far scattare la folle corsa della Volkswagen Golf con a bordo tre persone, poi risultate essere tre uomini, tutti di origini marocchine, la paletta che un carabiniere della pattuglia dell'Aliquota radiomobile della Compagnia di Legnago durante un servizio di controllo ha mostrato al conducente dell'auto invitandolo ad accostare e fermarsi.
Il guidatore, per tutta risposta, ha schiacciato sull'acceleratore innescando un inseguimento che è andato avanti per chilometri e chilometri, fortunatamente in un orario di traffico pressoché nulle.
I SOCCORSI
I carabinieri dell'Aliquota radiomobile della Compagnia di Castelmassa sono intervenuti a supporto del colleghi di Legnago, sul luogo dell'incidente. A procedere per l'eventuale denuncia per resistenza a pubblico ufficiale nei confronti del conducente della Golf, che potrebbe essergli contestata per essersi sottratto al controllo, guidando poi in modo sconsiderato, a folle velocità e con manovre pericolose, dovrebbero teoricamente essere i militari veronesi, anche se il fatto penalmente più grave, le lesioni stradali nei confronti dei passeggeri, dovrebbero far confluire tutto nel fascicolo che sarà eventualmente aperto dalla Procura di Rovigo.
Quella della fuga, come dicono innumerevoli esempi, non è mai una buona soluzione. Solo per rimanere agli episodi più recenti, avvenuti poco distante, il 25 giugno scorso un 43enne di origini marocchine aveva fatto lo stesso errore: ubriaco, era scappato dai carabinieri da Trecenta fino a Badia, venendo poi fermato e denunciato per guida in stato d'ebbrezza, con tanto di ritiro della patente. Il 15 giugno, invece, sempre a Badia era stato arrestato dopo un altro inseguimento, un 26enne, a sua volta marocchino, che aveva tirato dritto a un posto di blocco e che, una volta fermato era risultato avere in macchina oltre mezzo chilo di hashish.
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Il Gazzettino