ROVIGO - Un terzetto di ladri è stato fermato dai carabinieri proprio mentre era intento a “ripulire” una casa a Grompo: l’arresto in flagrante ed una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È successo tutto martedì mattina. Un passante ha notato e segnalato la presenza di un’auto sospetta che si aggirava nelle campagne tra Rovigo e Lusia, con a bordo tre persone che indossavano delle mascherine. La centrale operativa del Comando provinciale ha fatto convergere tre pattuglie, una del Nucleo operativo radiomobile una della stazione di San Martino ed una della stazione di Costa, che si trovavano in zona. Ed è stata la “gazzella” del Radiomobile ad intercettare a Grompo l’auto segnalata mentre era ferma con il motore acceso e con una donna al volante, davanti ad un’abitazione privata. Quando ha visto gli uomini in divisa, la donna, dopo aver avvisato i complici, si è data alla fuga, sfiorando uno dei due militari che si era avvicinato. Ma è stata presa. Nel frattempo, le altre due pattuglie unità hanno colto sul fatto i due uomini entrati nella casa forzando un infisso e che a loro volta avevano tentato di scappare attraverso i campi. L’auto dei tre topi d’appartamento, posta sotto sequestro, è risultata avere le targhe contraffatte; suo interno numerosi arnesi da scasso.
LE CONTESTAZIONI
Per i tre giostrai italiani, già abbondantemente noti alle forze dell’ordine, un 45enne mantovano, un 26enne veronese e la madre di quest’ultimo, sempre della provincia di Verona, è scattato l’arresto per tentato furto in abitazione, possesso di segni e distintivi contraffatti, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo un giorno trascorso nelle camere di sicurezza del Comando provinciale, ieri pomeriggio i tre sono comparsi davanti al giudice che ha convalidato il loro arresto ed ha rinviato tutto ad una successiva udienza, disponendo nel frattempo la misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Rovigo e Padova.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino