Pericolo valanghe dopo l'uragano: sorvolate e mappate 86 zone a rischio

Pericolo valanghe dopo l'uragano: sorvolate e mappate 86 zone a rischio
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AGORDINO - In volo sopra le aree devastante dal ciclone Vaia. Il nucleo elicotteri di Belluno e il servizio Meteomont dei carabinieri forestali di Belluno insieme con Arpav per monitorare il rischio valanghe. Quest’anno più che mai il pericolo va tenuto sotto controllo. I boschi abbattuti alzano l’asticella del pericolo e diventa fondamentale tenere alta l’attenzione. Sono 86 le zone rosse da monitorare, divise in 20 comuni tra le province di Belluno e di Vicenza. Le aree dove oggi si concentrano occhi e sopralluoghi degli esperti sono quelle più devastate dalla furia dell’acqua e del vento del 29 ottobre scorso. Sono spazi boschivi in forte pendenza, dove gli alberi sono schiantati a terra e, ora, non rappresentano più nessun freno né ostacolo per eventuali valanghe. Sono state individuate in seguito ad un  rilievo in dicembre eseguito da parte del personale tecnico dell’Arpa Veneto Centro Valanghe di Arabba e dei militari delle stazioni forestali dell’Arma dei carabinieri. Di queste zone a rischio valanghe, 50 sono state inserite in una prima fase del programma di monitoraggio che è entrato in funzione proprio durante le nevicate del fine settimana dell’1-3 febbraio. Il programma è stato messo a punto dai tecnici dell’Arpa di Arabba, insieme ai carabinieri forestali e ai volontari del Soccorso alpino della Delegazione Bellunese. 

IL MONITORAGGIO
Proprio ieri, in collaborazione con il 14. Nucleo Elicotteri carabinieri di Belluno è stato effettuato il primo sorvolo di tutte le zone a rischio della provincia e dell’altopiano vicentino per studiare in maniera più approfondita la situazione e pianificare, così, le successive azioni per evitare incidenti e distacchi. Il sorvolo è fondamentale per migliorare il monitoraggio sulle 50 aree della prima fase e pianificare, così le operazioni per il successivo blocco di 36 spazi della seconda. 
L’OBIETTIVO

Si punta a mettere in campo un’azione sinergica e organizzata a puntino per tutelare la sicurezza delle persone che frequentano la montagna e per fornire agli organi di protezione civile i supporti decisionali necessari alla tutela della popolazione e delle infrastrutture. Il momento, d’altra parte, richiede misure nuove e forse mai adottate prima. Le nevicate dello scorso fine settimana, infatti, hanno comportato l’emanazione della prima Allerta arancione da parte del Cfd della Protezione civile regionale. Su una scala da 1 a 5 il pericolo 3 - arancione indica un grado marcato di rischio valanghe, durante il quale è sconsigliato esporsi in pendii soleggiati, troppo ripidi e dove, per effetto del vento, si sono accumulati strati di neve non coesi. I livelli 4 e 5 sono rossi, indicano un pericolo forte e molto forte durante il quale è sconsigliato affrontare le montagne innevate.
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Il Gazzettino