Estorsioni e orge in caserma, quel blitz fino a Treviso: botte al concessionario per un'Audi

FONTE (TREVISO) Lo scandalo della caserma Levante di Piacenza porta i suoi strascichi fin nel Trevigiano e con essi le indagini in seno all'operazione Odysseus. Si è...

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FONTE (TREVISO) Lo scandalo della caserma Levante di Piacenza porta i suoi strascichi fin nel Trevigiano e con essi le indagini in seno all'operazione Odysseus. Si è consumato a Onè nel comune di Fonte (Treviso) uno dei molti, brutali, episodi che hanno portato all'arresto di sei militari. Un violento pestaggio e una vera e propria estorsione ai danni di una rivendita di automobili con lo scopo di obbligare il titolare a vendere una Audi A4 a un prezzo irrisorio consegnandola prima ancora di aver formalizzato la documentazione.


LE INTERCETTAZIONI
L'episodio, una spedizione punitiva a tutti gli effetti, risale allo scorso 4 febbraio. Quel giorno due degli indagati, fratelli, insieme ad alcuni conoscenti di nazionalità romena, avevano raggiunto il concessionario Autokino con sede al civico 67 di via Asolana. «Ho mandato dentro solo lui, avevamo paura che ci vedessero e scappassero racconta uno dei responsabili al telefono con un terzo indagato. Io mi ero nascosto in macchina. Loro sono entrati e quando ha visto il numero di telaio (capendo che aveva davanti esattamente la Audi di cui avevano già discusso in precedenza ndr) mi ha fatto Entra». Bloccati titolare e un dipendente, dentro lo stabile che oggi risulta chiuso si sono vissuti momenti di pura violenza. «Uno show» come lo hanno definito loro stessi. «Sono entrato attrezzato (armato di pistola ndr) e uno si è pisciato addosso! L'altro mi ha risposto e l'ho fracassato! Aveva un pc e gliel'ho distrutto. Alla fine mi ha detto Metti le targhe dentro la macchina, la targa prova e portala a Piacenza».

L'INDAGINE

Si è così ricostruito come gli indagati siano riusciti ad appropriarsi del veicolo, poi usato per trasportare droga e commettere altri reati, affidandolo al padre di due di loro fino al 5 febbraio, quando sono tornati nel Trevigiano per obbligare il titolare del concessionario a formalizzare il passaggio di proprietà. Il tutto pagando l'Audi A4 Avant del 2016 soli 10mila euro a fronte dei 20mila di valore stimato. Un'operazione non nuova, a quanto si evince: «Ne cambia una all'anno! La Bmw X3 l'ha pagata 5mila e rivenduta a 11mila euro, le ha tolto 150mila chilometri». Senza contare che gli indagati pretendevano un pagamento dal concessionario per il disturbo arrecato. La trattativa per la vendita si ritiene fosse cominciata qualche settimana prima e che i carabinieri non fossero soddisfatti delle tempistiche di consegna, poiché il venditore avrebbe nel frattempo mostrato l'auto ad altri potenziali clienti. Ora proprio il tipo di rapporti intercorsi tra il concessionario e gli indagati saranno oggetto di ulteriori accertamenti, per appurare come le due parti siano venute in contatto e come esattamente si fossero svolte le prime fasi dell'accordo fino a portare alla violenta aggressione di inizio febbraio, appena prima che la rivendita di Onè chiudesse i battenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino