SPRESIANO - Si è subito resa conto che in quel cliente c’era qualcosa che non andava e così ha passato un foglietto al cliente, un carabiniere in quel...
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INTERVENTO PROVVIDENZIALE
Sono circa le 19.30 di venerdì e la titolare della pasticceria, Stefania, è preoccupata dalla presenza di un uomo, mai visto prima, che se ne sta seduto ad un tavolino: è visibilmente ubriaco e si comporta in modo strano, biascica, e lei teme forse possa capitarle qualcosa. E fatalmente, purtroppo, qualcosa accade. Il 29enne, personaggio già noto alle forze dell’ordine, viene invitato a lasciare il locale ormai in via di chiusura ma l’uomo prima protesta peril conto, poi estrae dal fianco sinistro una pistola: la punta sulla donna e le intima di consegnare il denaro presente in cassa. Il malvivente viene bloccato e scaraventato a terra da Golfetto e da Nicola, un altro frequentatore del locale, di professione falegname. «Mi sono fermato più del dovuto dopo aver letto il bigliettino della barista - racconta il vicebrigadiere -, ho monitorato un pò la situazione e quando si è alzato è andato prima verso la porta, poi è tornato indietro ed è andato a pagare quel che aveva consumato. Ne è nato un diverbio con la titolare per il pagamento, per dei centesimi di resto, e ha estratto la pistola che aveva su un fianco e l’ha puntata contro la cassiera dicendo: “Dammi i soldi”. Lei ha alzato le mani e si è tirata indietro: dentro al bar c’era tantissima gente, mi sono avvicinato, l’ho preso da dietro, lui mi ha puntato contro la pistola e lo abbiamo immobilizzato, con un amico che era con me, e gli abbiamo tolto la pistola dalle mani». La pistola sembrava vera, una perfetta riproduzione di una Beretta, usata normalmente dai militari: si tratta fortunatamente di un semplice giocattolo. Ma questo i due soccorritori di Stefania Campagnolo non possono saperlo. Sul posto, nell’arco di pochi minuti, si susseguono le sirene: arrivano due pattuglie dei carabinieri di Spresiano e Villorba. I carabinieri ammanettano Caari e lo portano in caserma: dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso il carcere di Santa Bona, dove si trova rinchiuso per rispondere di tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Nei prossimi giorni comparirà di fronte al giudice per l’udienza di convalida del fermo. Nel frattempo, all’interno del locale, molto affollato, è il fuggi-fuggi generale. Il “Broken moka”, locale che si trova a pochi passi dal bar pasticceria “Campagnolo”, era ancora chiuso, in procinto di aprire i battenti per la serata.
SOTTO CHOC
Stefania è ancora molto scossa per l’accaduto ma ha voluto ringraziare pubblicamente l’amico brigadiere: «Sia lui che altre persone si erano accorte di quella persona.
Il Gazzettino