Capsule di caffè, per separare l'alluminio dai fondi nasce Re-fè: l'invenzione di Federico Girotto Foto Video

TREVISO - Riutilizzabile, compostabile, riciclabile e, soprattutto, riparabile. Tutto questo è “Re-fè”, l’innovativo “apricapsule” per...

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TREVISO - Riutilizzabile, compostabile, riciclabile e, soprattutto, riparabile. Tutto questo è “Re-fè”, l’innovativo “apricapsule” per separare l’alluminio dai fondi di caffè “made in Treviso”. Ideato dal giovane designer trevigiano Federico Girotto (laureato in Digital Communication Design allo IAAD di Torino e con un master in Interaction Design and Entrepreneurship alla Harbour.Space University di Barcellona), Re-fè è oggi prodotto artigianalmente on-demand nei primi 50 pezzi in edizione limitata.

Apricapsule Re-fe': che cosa è

Nel dettaglio, si tratta di uno strumento modulare composto da un vasetto in vetro e da una stampa 3D in bioplastica compostabile che, a fine vita, può essere sotterrata in giardino o smaltita nel vegetale. Inoltre, ogni pezzo risulta sostituibile singolarmente in caso di rottura, evitando perciò di dover eliminare nella spazzatura l’intero apparecchio. 

A cosa serve? Separare alluminio e fondi del caffe'

«Questo è il mio primo prodotto. Ne vado particolarmente fiero perché è stato realizzato anche con la collaborazione di mio fratello Gilberto, ingegnere gestionale – commenta entusiasta Federico - L’idea nasce proprio dalla sua osservazione su quante capsule del caffè sono soliti utilizzare in casa i nostri genitori e dal conseguente loro smaltimento, soprattutto di quello delle cosiddette compatibili che praticamente nessuno ricicla nella maniera corretta in quanto separare l’alluminio delle capsule dai fondi del caffè è sempre stata una operazione difficile». «Da questa riflessione ho dunque iniziato a fare ricerca, abbozzando dei disegni del prodotto e applicando man mano i suggerimenti di sostenibilità di amici come Valentina Lovat e Riccardo Sponchiado, ingegnere dei materiali dell'Università degli Studi di Padova – continua il designer trevigiano – Si è così creato un team completo che, dopo alcuni mesi di ricerca, test e prototipazione ha portato alla realizzazione di Re-fè. E’ stata una bella, ma anche difficile sfida vista la complicanza di riuscire a trovare materie prime in zona così da produrre totalmente in loco questo prodotto “circolare”».

Riciclare le capsule di caffe'

Considerando che la maggior parte delle capsule di caffè non viene riciclata, impiegando circa 500 anni per decomporsi, con questo innovativo prodotto il riciclo è semplice proprio come bere un caffè, tanto che può essere completato anche da casa o in ufficio. Per di più, i fondi di caffè così ottenuti possono poi essere usati in decine di modi per la cura personale, della casa, delle piante o del giardino. Compatibile con tutti i brand di capsule in alluminio (escluse le capsule per professional, 'built in' e modelli Nespresso® Vertuo), ma non ancora con le capsule di plastica, Re-Fè è realizzato tramite stampa 3D on-demand, fatto che permette una produzione decentralizzata senza sprechi. Ogni stampa, poi, richiede fino a 12 ore per essere completata e ogni pezzo è unico e caratterizzato dalle sue imperfezioni estetiche, come un prodotto fatto a mano. Il vasetto in vetro (100% riciclabile) è invece utilizzabile come contenitore per i fondi di caffè oppure, ad esempio, può essere riutilizzato per le conserve. Il componente in bioplastica e il vaso di vetro sono poi pensati per essere intercambiabili così da prolungare la vita di Re-fè anche in previsione di nuovi modelli di capsule. Insomma, un prodotto “modulare” che punta a rivoluzionare “dal basso” il riciclo delle capsule del caffè per uno progetto che vuole favorire la circolarità per una vita sempre più orientata al “green” e all'ecosostenibilità.

 

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Il Gazzettino