Ultimo dell’anno “a secco” per una parte della popolazione del Comune di San Zenone a causa della rottura di un serbatoio dell’acqua. L’allarme...
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Ultimo dell’anno “a secco” per una parte della popolazione del Comune di San Zenone a causa della rottura di un serbatoio dell’acqua. L’allarme è stato dato poco prima delle 21 ed i tecnici dell’Ats si sono immediatamente attivati risolvendo il problema poco prima della mezzanotte. «Fortunatamente giusto in tempo per festeggiare il nuovo anno» commenta il sindaco Fabio Marin.
La zona colpita è quella a nord del territorio comunale e cioè le localiyà di Liedolo e Sopracastello: più di trecento famiglie, circa mille abitanti. La via più colpita è stata via dei Masi i cui cittadini hanno potuto attingere acqua dal rubinetto per ultimi.
Il Comune dal canto suo appena saputo del problema ha avvertito tramite messaggio tutti i residenti del comune. L’emergenza dopo l’interveno scattato immediao da parte dei tecnici, è così rientrata appunto in poco più di due ore, appunto poco prima della mezzanotte. Ma cosa è successo?
«Da quanto mi hanno detto i tecnici di Ats-spiega il sindaco Marin-si è bloccata una valvola riduttrice ed il serbatoio dell’acqua si è scaricato. I tecnici Ats hanno immediatamente individuato il problema e sistemato la valvola ma poi ci è voluto del tempo per il ricarico del serbatoio e per riportarlo in pressione. Un incidente che può capitare. Il fatto che sia accaduto nella notte dell’ultimo giorno dell’anno, è stato curioso e inaspettato».
Qualche disagio quindi per i residenti c’è stato nella serata d’addio al vecchio anno. Nonostante l’allarme acqua e nonostante l’ordinanza in vigore che vietava i botti, diversi cittadini (meno del solito per fortuna) hanno lanciato i tradizionali botti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. «Ed anche questo ha creato non pochi problemi per gli allevamenti di bestiame e gli animali in generale -spiega ancora il sindaco -ho ricevuto diversi messaggi e segnalaziobi proprio dagli allevatori che si sono ritrovati con gli animali impauriti ed agitati a causa del rumore. Purtroppo nonostante l’ordinanza emessa c’è stato qualcuno che l’ha ignorata puntando sul fatto che è impossibile controllare tutti».
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Il Gazzettino