TRIESTE - Uno dei capi scout del paese si sposa con il compagno e il parroco lo «invita» a lasciare l'incarico in quanto «non ci sono più le...
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Il parroco del paese, don Francesco Fragiacomo, non l'ha presa bene ed ha informato l'arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli. Il suo sfogo si può leggere nel bollettino parrocchiale: «Nella Chiesa - sottolinea - tutti sono accolti, ma le responsabilità educative richiedono alcune prerogative fondamentali, come condividere e credere, con l'insegnamento e con l'esempio, le mete, le finalità della Chiesa nei vari aspetti della vita cristiana. Sulla famiglia la Chiesa annuncia la grandezza e bellezza del matrimonio tra un uomo e una donna. Un messaggio che percorre tutta la Bibbia e che la fede in Cristo rende possibile. Come cristiani, dunque, siamo chiamati ad annunciare il modello di famiglia indicata da Gesù: quella fondata nell'amore tra un uomo e una donna uniti nel sacramento del matrimonio». Nessun commento da parte degli scout Agesci di Staranzano.
«È incompatibile con il ruolo di capo scout? È una conclusione che lui deve trarre». Lo ha detto a Radio Capital don Francesco Fragiacomo. «Il capo scout - ha spiegato don Francesco - è un educatore di adolescenti, che hanno bisogno di una visione chiara su dove stanno andando dal punto di vista affettivo. Se uno fa parte dell'Agesci è un educatore cristiano-cattolico e quindi deve essere in linea con la mission della Chiesa». Poi, ha aggiunto, riferendosi all'unione civile: «Lui ha fatto un atto pubblico, palese, tra l'altro molto "gonfiato" e molto ostentato a mio avviso.
Il Gazzettino