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CAORLE (VENEZIA) - L'incubo di aver investito una persona o forse un animale, poi la scoperta di aver preso il buco di un tombino lasciato aperto lungo la strada metropolitana che porta a Caorle. È giallo su quanto accaduto nella notte tra venerdì e sabato fra Ottava Presa e la cittadina marinara, dove un automobilista della zona stava attraversando la Strada metropolitana 59 verso l'una e mezza. Arrivato nei pressi del Ponte Riello, nell'area di Sesta Presa dove sono in corso dei lavori di consolidamento dello stesso manufatto, l'uomo alla guida dell’auto improvvisamente ha sentito un botto fortissimo.
L'incubo che fosse accaduto un incidente lo ha profondamente scosso. L'automobilista è sceso dall'auto cercando di capire che cosa fosse accaduto. Sospettava di aver investito un animale o, peggio ancora, addirittura una persona. Le immediate ricerche tra il buio non gli hanno permesso di vedere nulla. Con il figlio in auto, rimasto sotto choc per quanto accaduto, il conducente ha quindi chiesto aiuto. Sul posto è arrivato il soccorso stradale Vaccaro, che era in zona, che ha scoperto cosa davvero era successo. Nessun ferito fortunatamente, ma solo per un soffio. Sulla strada che porta al mare era stato infatti divelto il grosso tombino in ferro posizionato in mezzo ad una delle due corsie. Un coperchio in ghisa particolarmente pesante, che difficilmente si riesce a spostare, e che tantomeno poteva essersi spostato con il passaggio di qualche veicolo. Non solo, perché per poterlo rimuovere servono delle pinze. Insomma, pare che qualcuno abbia deliberatamente tolto il tombino, lanciandolo - o, più probabilmente, trascinandolo - poi a circa 20 metri di distanza, nel fossato attiguo.
Da qui la richiesta di soccorso è arrivata al 112 che ha inviato i carabinieri della compagnia di Portogruaro assieme ai vigili del fuoco e al personale che si occupa della manutenzione per la Città metropolitana di Venezia.
Il Gazzettino