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ODERZO - AAA cantiniere cercasi. Disperatamente. Non si trovano i lavoratori stagionali per bar, ristoranti e alberghi e la situazione sta diventando drammatica. Ma non va meglio alle imprese agricole specie se produttrici di vino della Marca. Infatti il 50 per cento delle oltre 300 cantine ubicate nell'Opitergino Mottense e nella sinistra Piave (Vazzola, Mareno), come segnalano i rappresentanti di settore, è alla ricerca della figura del cantiniere. Una figura cruciale, come ben sa chi lavora in cantina. Un tempo era l'addetto al travaso del vino e di una serie di incombenze che andavano dalla vendemmia all'imbottigliamento. Oggi si tratta di una figura professionale molto diversa. Il cantiniere si occupa del controllo del processo di produzione utilizzando analisi di tipo microbiologico, chimico e sensoriale. Inoltre coordina l'impiego di macchinari e personale. Poi dipende dalle aziende, ma capita che si occupi anche della contrattazione con la clientela, prepari preventivi e collabi con il reparto marketing.
LA RIVOLUZIONE
Una figura professionale che oggi opera tra cantina e cliente, dunque.
LAVORATORI DALL'ESTERO
Un lavoro in questi ultimi anni che ha visto la forte presenza di operatori non italiani, prevalentemente provenienti da ex Jugoslavia ed Albania, come conferma Gigi Peruzzetto dell'azienda Casa Roma di San Polo di Piave: «Molti colleghi hanno avuto esperienze positive con questi ragazzi provenienti dai Paesi dell'ex blocco sovietico. Oggi però i giovani preferiscono lavorare all'aperto, nei campi». Conclude Peruzzetto: «È vero che in cantina si lavora molto, specie nei mesi di settembre e ottobre. Però di fatto soprattutto in quel periodo il cantiniere rappresenta il cuore dell'azienda». Di media, come spiegano gli addetti ai lavori, lo stipendio va dai 1200 ai 1600 euro: anche in questo caso dipende dalle dimensioni dell'impresa. Umberto Bigai dirige i Tenimenti Bigai, realtà nata nel 1587 ma con tutta probabilità attiva anche in precedenza. Produce vini a Barco di Pravisdomini, nel pordenonese e con vigneti al confine orientale della Marca, non ha dubbi: «In quasi 500 anni di lavoro la figura del cantiniere è stata centrale. Condivido l'allarme, dobbiamo fare squadra anche per quanto riguarda la formazione dei giovani».
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Il Gazzettino