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PORDENONE - «Tra maggio e giugno vedranno la fine numerosi cantieri, di infrastrutture viarie e non, così da ridare a Pordenone e ai suoi cittadini strade e spazi decisamente migliorati e quindi fruibili al massimo». E’ il sindaco Alessandro Ciriani a tracciare il crono-programma relativo alla conclusione delle numerose opere pubbliche, specie quelle connesse alla viabilità che stanno comportando disagi in più punti della città.
TORRE
Nel quartiere di Torre come in via De Paoli e in viale Marconi. Qui è stata già fissata la data dell’inaugurazione (il 28 marzo), una volta che, almeno sulla carta, saranno terminati gli interventi che porteranno l’asse stradale ad avere un doppio senso di marcia. Subito dopo sarà la volta del taglio del nastro del nuovo parcheggio di via Dante e, a stretto giro, toccherà a piazzetta Pescheria, via Roma e piazza della Motta. Gli ultimi ad essere conclusi, come del resto era prevedibile considerata la portata dei lavori, saranno gli interventi nel quartiere di Torre che, nei giorni scorsi, erano stati al centro di un acceso attacco sferrato dal Movimento 5 Stelle nei confronti del sindaco e dall’assessore Cristina Amirante. «E’ evidente – sottolinea Ciriani – che certe opere hanno un impatto notevole sulla vita di tutti i giorni e di chi, a maggior ragione, abita nelle vicinanze di un cantiere. Serve in ogni caso avere pazienza, anche perché era impensabile, con tutta la più buona volontà, che lavori come quelli che sono stati realizzati in via Piave, San Valentino e vie limitrofe potessero concludersi in poco tempo. Di mezzo, poi, c’è stato il Covid-19 che ha imposto tutta una serie di rallentamenti. Ci sono state aziende, direttamente interessate nei lavori di Torre, rimaste paralizzate dal virus. Ciò ha fatto slittare di cinque - sei mesi la conclusione dei lavori». Tra maggio e giugno, però, quelle opere che a Torre sono state avviate nel 2019 dovrebbero finalmente essere terminate.
LA DIFESA
«Capisco l’intento polemico dei 5 Stelle – evidenzia Ciriani – ma guardino i “grillini” le persone che sono tornare a passeggiare lungo strade che, se non fosse stato per noi, sarebbero rimaste nel degrado più assoluto.
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Il Gazzettino