AQUILEIA (Udine) - Le opere di recupero dell’antico sepolcreto romano di Aquileia, avviate in prima battuta nel gennaio dello scorso anno e quasi del tutto ultimate, hanno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il sepolcreto di Aquileia rappresenta un unicum nel suo genere ed è uno dei siti forse meno noti della città antica, immeritatamente. Da 30 anni non veniva messa mano all’area che presentava notevoli problemi sul fronte infiltrazioni d’acqua e di annerimento dei sarcofagi. L’intervento di miglioramento, costato 240mila euro e finanziato dalla Fondazione, non solo ha permesso di restituirlo al suo originario splendore ma anche di preservarlo dall’umidità e renderlo accessibile ai turisti in tutta sicurezza. Si tratta di uno dei pochi esempi di necropoli romana ancora conservata “in situ” nell’Italia settentrionale. L’intervento di restauro ha previsto il recupero di monumenti, sarcofagi ed elementi architettonici (nelle foto come si presentano oggi). I cinque recinti funerari, scoperti nel 1940 e restaurati la prima volta in pieno periodo bellico, appartengono a famiglie aquileiesi del primo e secondo secolo (Stazia, Trebbia, Cestia e Giulia) e costituiscono l’unico tratto visitabile di un’area funeraria situata lungo le strade che un tempo si diramavano dal centro urbano. La pulizia è stata fatta con impacchi assorbenti per rimuovere macchie, incrostazioni di calcaree, croste nere, alghe, muschi e licheni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino