Le pietre storiche di Venezia finiscono tra gli scarti dell'area di cantiere: scoppia la polemica

L'associazione "Masegni e nizioleti onlus" ha fatto notare come in un cantiere i masegni sembravano pronti per essere gettati via

I masegni gettati via tra i rifiuti dell'area di cantiere
VENEZIA - Torna la polemica sul trattamento riservato ai masegni quando si apre un cantiere per lavori pubblici. Stavolta la segnalazione arriva da Nicola Tognon, presidente...

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VENEZIA - Torna la polemica sul trattamento riservato ai masegni quando si apre un cantiere per lavori pubblici. Stavolta la segnalazione arriva da Nicola Tognon, presidente dell’associazione “Masegni e nizioleti onlus”, gruppo che da tempo si occupa della cura e della lotta contro degrado e sparizioni di un vero e proprio patrimonio della città, la sua pavimentazione. 


Sotto accusa, un cantiere di Italgas a Sant’Angelo, dove le pietre originali sono state tolte per un intervento di manutenzione della rete e poi accatastate alla rinfusa. 
«Alcune pietre originali integre - racconta Tognon - sono state buttate in mezzo alle macerie e a materiale di risulta del cantiere. E poi al posto dei masegni sono stati posati piastrelloni. Passi per il ponte, dove non ci sono i masegni, ma per strada no».

La denuncia

«Ci son fior fiore di protocolli - spiega Tognon - La sensazione è che gli interventi di Italgas non siano sempre così rispettosi, perché non è la prima volta che questo accade. Ho chiamato subito i vigili». Dalla chiamata alla centrale in meno di dieci minuti la polizia municipale si è recata sul posto: «Ho fatto loro notare, e anche loro mi hanno confermato, che i masegni erano integri. L’ho fatto volutamente, perché non si potesse dire in un secondo momento che in realtà fossero rotti».
«Ma è mai possibile - aggiunge - che ad ogni operazione di sostituzione o di lavori sulla pavimentazione, ogni dieci masegni uno vada rotto? Non c’è la capacità di rimuoverli con più attenzione e far sì che non si rompano? Forse non ci sono più le giuste competenze o gli strumenti adatti. Oltre a scarso controllo, anche se mi rendo conto che ci vorrebbero eserciti di persone per verificare».

La replica

Italgas spiega che l’accatastamento era provvisorio anche se, come recitava il cartello dei lavori, questi sono iniziati il 20 giugno e sarebbero dovuti concludersi il 30 luglio, ma proseguiranno: «I masegni non erano lì per esser buttati - fa sapere la società - Il cantiere era di pronto intervento, quindi sono stati messi fuori posto e non ordinati come accade di solito. Ora (ieri, ndr) è tutto in ordine, purtroppo per necessità di intervenire direttamente è accaduto il fatto e non si sarebbe dovuto fare così. Non sono destinati allo smaltimento, sono in corso lavori di ripristino e rimessa in funzione della rete. Per quanto riguarda i lastroni, sono provvisori, i masegni torneranno al loro posto». 


Ieri pomeriggio, il cantiere era tornato in ordine, con i masegni coperti, al riparo, e l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto ha commentato la vicenda: «La ditta aveva posato i masegni numerati sopra a materiale inerte essendo cosciente della necessità di ricollocazione. Pare che durante i lavori si siano rotte alcune lastre, che saranno sostituite con alcune nuove. In seguito ad alcune segnalazioni abbiamo fatto un richiamo ad Italgas, che a sua volta è intervenuta nei confronti della ditta. I masegni sono un bene prezioso per la nostra città e vanno preservati correttamente».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino