Venezia, ladro d'appartamento si nasconde nell'armadio ma viene scoperto. Poi si giustifica: «Ho trovato la porta aperta...»

Venezia, ladro d'appartamento si nasconde nell'armadio ma viene scoperto. Poi si giustifica: «Ho trovato la porta aperta...»
VENEZIA - I carabinieri lo hanno trovato nascosto dietro l'armadio di una delle stanze di un B&b di Cannaregio, dove si era nascosto dopo essere entrato utilizzando un...

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VENEZIA - I carabinieri lo hanno trovato nascosto dietro l'armadio di una delle stanze di un B&b di Cannaregio, dove si era nascosto dopo essere entrato utilizzando un cacciavite. Matteo Orio, 40 anni, di Venezia, è comparso ieri mattina con rito direttissimo di fronte al giudice penale Stefano Manduzio in quale ha convalidato il suo arresto ed emesso a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.


I suoi difensori, gli avvocati Marta Sartori e Luca Fonte hanno chiesto il processo con rito abbreviato e il giudice ha fissato l'udienza per il prossimo 9 dicembre. In caso di condanna l'imputato potrà usufruire dello sconto di un terzo della pena.
A chiamare i carabinieri sono stati i gestori della struttura ricettiva i quali si sono accorti che il portone d'ingresso era aperto e, temendo la presenza di malintenzionati, hanno chiamato i carabinieri.
Gli uomini dell'Arma, al loro arrivo hanno ispezionato la struttura, trovando il quarantenne nascosto all'interno di una stanza, dietro l'armadio. Orio, accusato di tentato furto, si è giustificato sostenendo di aver trovato il portone aperto, ma non è stato in grado di giustificare il cacciavite con cui la serratura è stata forzata.

LA SENTENZA

La sezione lavoro del Tribunale ha accolto il ricorso presentato da nove ex dipendenti di una struttura ricettiva di Cannaregio - sette cameriere al piano e due facchini - ai quali il giudice ha riconosciuto il diritto a ricevere complessivamente oltre 40mila euro, oltre alle spese, in relazione all'attività svolta fino dicembre del 2021, in parte restata priva di retribuzione.

A pagare sono stati condannate, in solido, sia la società di gestione della struttura, sia la società che aveva assunto il personale per poi metterlo a disposizione dell'albergo a fronte di un contratto di appalto. La prima è stata chiamata in causa in qualità di committente in quanto nel corso della causa non è stata fornita prova in merito al fatto che il credito nei confronti dell'appaltatrice fosse stato integralmente soddisfatto. La sentenza potrà essere impugnata in appello ma nel frattempo è provvisoriamente esecutiva.

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Il Gazzettino