Niente cannabis per i malati: la Regione dice no all'uso terapeutico

Niente cannabis per i malati: la Regione dice no all'uso terapeutico
Brutte notizie per i malati di Sla e per coloro che sono assaliti da nausea in seguito alla chemioterapia, ma anche per chi soffre di sclerosi multipla o di epilessia...

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Brutte notizie per i malati di Sla e per coloro che sono assaliti da nausea in seguito alla chemioterapia, ma anche per chi soffre di sclerosi multipla o di epilessia farmaco-resistente. La Regione Veneto, infatti, ha approvato una delibera che di fatto impedisce ai medici di prescrivere la cannabis terapeutica ai loro pazienti. D'ora in poi la cannabis potrà essere utilizzata “solo per gli spasmi da lesione del midollo e solo dopo aver constatato l'inefficacia degli altri farmaci e solo su prescrizione di specialisti neurologi”. Insomma in tutto il Veneto saranno in tutto una trentina – dato fornito dalla stessa Regione - i pazienti che rientreranno in questa casistica, mentre saranno tagliati fuori migliaia di malati che speravano in una rapida approvazione di una legge, sulla falsariga di quella appena approvata dalla Regione Toscana che di fatto consentisse a tutti medici, anche di base, di prescrivere la cannabis.




Ecco perchè, a delibera appena approvata in Giunta, è scoppiato il putiferio sia in Consiglio regionale che fra le associazioni dei medici. Il Pd parla apertamente di “presa in giro per i malati” e chiede che “l'assessore alla Sanità Luca Coletto” fornisca spiegazioni dal momento che “il Veneto era stata la seconda Regione dopo la Toscana a dotarsi di una legge sull’uso dei derivati cannabinoidi, approvata all’unanimità dal consiglio regionale. Dopo due anni e mezzo la Giunta ha approvato la delibera attuativa e scopriamo che di fatto rende assolutamente inutile la legge e ne sconfessa in toto la ratio” - dicono il vicepresidente della commissione Sanità Claudio Sinigaglia, il capogruppo Pd Lucio Tiozzo e i consiglieri Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin.”


La Giunta di Luca Zaia, ricordano i Democratici, sconfessa addirittura lo stesso Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, secondo la quale “questa è la risposta ai pazienti con patologie gravi come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla.” Non solo, una ventina di medici che ha firmato subito un appello a Zaia, avverte che la Regione non ha tenuto conto delle esperienze maturate ad esempio presso il centro di Terapia del dolore di Pisa, ove in poco più di un anno sono stati trattati circa cinquecento malati, con cefalea, fibromialgia, insonnia senile e altre patologie. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino