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RUBANO - Il canile di Rubano, dopo lo scandalo che lo ha travolto, si è interamente rinnovato. È stato cambiato il consiglio direttivo, il commercialista, il consulente del lavoro e anche l'agenzia della sicurezza. Il nuovo presidente, Fabio Fabbri, ha raccontato questi mesi difficili vissuti dell'associazione e come con i volontari stanno risollevando le sorti del rifugio. La paura è perdere di credibilità e non ricevere più i fondi dai benefattori. L'associazione infatti non riceve nè fondi comunali e nè regionali.
Siete stati colti alla sprovvista?
«Quando l'allora presidente ci ha convocato per annunciarci l'ammanco e che il colpevole era il tesoriere, quindi suo figlio, è come se ci fosse franata addosso una montagna. Siamo rimasti senza parole. È stato uno choc».
Poi cos'è accaduto?
«È caduto il consiglio direttivo che era in atto e ne abbiamo eletto uno nuovo.
Qual è stato il pericolo?
«Noi viviamo di donazioni di privati, non abbiamo alcun supporto nè comunale e nè regionale. La paura è perdere chi con le offerte sostiene il rifugio».
Come vi siete organizzati?
«Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato a testa bassa. Siamo riusciti a organizzare diversi eventi e manifestazioni per raccogliere fondi. In cassa non avevamo più soldi. Il denaro serve per dare da mangiare e fornire le cure mediche ai nostri ospiti».
E adesso la situazione economica è migliorata?
«C'è molto da fare, siamo ancora lontani dal poter dire di avere ripianato le perdite. Però siamo agguerriti e stiamo lottando per il bene del canile. Per fortuna abbiamo il 5xmille, ma è inutile nascondere che abbiamo paura di essere abbandonati da chi ci sostiene. Stiamo perseguendo una linea dio trasparenza e coesione tra di noi, speriamo porti i suoi frutti».
Quanti soci avete?
«Al momento l'associazione può vantare 120 soci tra volontari, attivi e semplici».
E gli ospiti quanti sono?
«Abbiamo circa un centinaio di cani e quattro gatti. Il nostro obiettivo è riuscire a dare gli animali in adozione. Durante un anno c'è un intenso turnover e tocchiamo anche punte di 350 cani».
Ma la cifra dell'ammanco è certa?
«Allora abbiamo saputo che tra il 2021 e il 2022 sono spariti dalle nostre casse 500 mila euro. Ma potrebbe non essere finita qui. Chi indaga sta valutando anche gli anni passati. È ancora tutto in divenire».
Cosa vi aspettate per il futuro?
«Di riuscire a proseguire con l'associazione perchè siamo riusciti a rinnovare con l'impegno di tutti i volontari. È essenziale non perdere credibilità, perchè così i nostri benefattori proseguiranno a sostenerci. Adesso siamo tutti operatori che gravitano all'interno del canile e questo aspetto è decisivo».
Il Gazzettino