I cani sporcano, in centro la protesta dei commercianti costretti a pulire: «Ora basta, servono controlli»

I cani sporcano, in centro la protesta dei commercianti costretti a pulire: «Ora basta, servono controlli»
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PORDENONE - C'è un'immagine che più di tutte rende l'idea di quanto sia sentito il problema. Perché di problema - di non facile soluzione - a tutti gli effetti si tratta. Ogni mattina, sia in corso Vittorio Emanuele che in corso Garibaldi, negozianti e baristi si armano di un secchio. Lavano la porzione di portico o di marciapiede (a seconda del corso preso in considerazione) per renderla più presentabile. «È indispensabile, perché così almeno se ne va l'urina». Lo fanno da soli, gli esercenti, perché è impensabile che il Comune passi a pulire ogni ora. Lo devono fare, perché di padroni di cani indisciplinati ce n'è sempre di più. E la protesta è arrivata anche sulla scrivania di sindaco e assessori.


IL VIAGGIO
Corso Vittorio Emanuele, una normale mattina di febbraio. La galleria che conduce al Bronx, con i suoi cartelli che ammoniscono i padroni dei cani, ormai non fa più notizia. Ci si concentra su quello che succede sotto i portici. Pordenone è una città che ama gli animali, i cani al primo posto. Tanti, soprattutto nei giorni di mercato, gli amici a quattro zampe portati a passeggio dai loro padroni. Ma sono le abitudini di questi ultimi, ad aver reso colma la misura dei commercianti della Contrada. I basamenti delle colonne di corso Vittorio Emanuele, infatti, sono diventati la "meta" per l'espletamento dei bisogni di cani di ogni taglia. E ancora una volta non è l'animale, il "colpevole". Gli strumenti a disposizione dei padroni, infatti, ci sarebbero: basta una bottiglietta d'acqua, ad esempio, per lavare l'urina da una superficie. Un "dispositivo" che solo raramente si vede utilizzare in centro a Pordenone. Il risultato, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: ormai le colonne che sorreggono i portici della Contrada sono annerite alla base. Si tratta non degli effetti del tempo, bensì del risultato delle pessime abitudini appena descritte. E lo "scenario" è lo stesso lungo tutto corso Vittorio Emanuele II, sia che si percorra la strada verso il Municipio che sul lato opposto.


CONTROMISURE
Non si deve cadere nella trappola della soluzione facile. Non esiste, nemmeno in questo caso. È impensabile e impossibile che il Comune dedichi al tema più delle forze necessarie, perché ci sono altre emergenze da gestire. Ma una risposta a una lamentela sempre più pressante è doverosa. «Proprio per questo - ha spiegato ieri l'assessore Elena Ceolin - abbiamo investito il comandante della polizia locale, Maurizio Zorzetto, del compito di avviare un monitoraggio specifico sul tema della pulizia e del decoro dei due corsi, con un occhio di riguardo nei confronti dei padroni dei cani. Sappiamo - ha proseguito Ceolin - che la nostra polizia locale è impegnata su più fronti, ma conosciamo tanti commercianti che sono costretti tutti i giorni a lavare il loro pezzetto di portico dall'urina e dagli escrementi dei cani. E ci sono anche dei privati cittadini che fanno lo stesso: ad esempio, in corso Vittorio Emanuele, un signore ogni giorno lava le colonne con il bagnafiori».


GLI ESERCENTI


«Tutti i giorni - conferma Federica Morello, rappresentante di Federmoda e quindi dei negozianti del centro storico di Pordenone - siamo costretti a grattare la superficie del marciapiede oppure a lavarla. Questo perché le persone non rispettano le norme del buon senso. Avevamo lanciato diverse iniziative rivolte ai padroni dei cani, ma basterebbe una semplice bottiglietta d'acqua per lavare l'urina. Abbiamo segnalato il caso al Comune e adesso ci attendiamo un cambio di passo, con più controlli». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino