​Branco di cani liberi nei boschi: è allarme a Collalbrigo

Cani di grossa taglia liberi nei boschi del borgo coneglianese di Collalbrigo
CONEGLIANO - I cani diventano padroni del bosco e le altre specie animali non si vedono più: il vicesindaco lancia l'allarme e invita i proprietari ad essere...

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CONEGLIANO - I cani diventano padroni del bosco e le altre specie animali non si vedono più: il vicesindaco lancia l'allarme e invita i proprietari ad essere più attenti, il gruppo Fototrappolaggio Treviso rincara la dose: «Non sarebbe piacevole se una mamma con un bambino li incrociasse durante una passeggiata». Due mesi fa, in pieno lockdown, il crollo degli spostamenti dei cittadini ebbe tra gli effetti collaterali, oltre a una forte riduzione del traffico veicolare, l'avvistamento di animali selvatici in luoghi di solito non frequentati da questi ultimi. Adesso la situazione è cambiata di nuovo: animali che spesso venivano immortalati dagli obiettivi di Fototrappolaggio Treviso tendono a non vedersi più neanche nei loro habitat naturali.


PREOCCUPAZIONE
Il motivo? Secondo il gruppo guidato da Giuseppe Zoppè, che attraverso i social regala video di animali selvatici nell'alta Marca, potrebbe essere legato ai troppi cani lasciati girovagare in totale libertà: a commento delle immagini di un cane di grossa taglia a spasso in una tarda serata di metà maggio nei boschi di Collalbrigo, Fototrappolaggio Treviso scrive: «Questo bestione gira tranquillo per le colline, spesso ci sono anche altri 3-4 cani e circa ogni settimana vengono fototrappolati. Il bel gruppetto di caprioli da un pezzo non si vede più e quei pochi che si vedono sono sempre da soli. Pure Bianchina (il capriolo albino diventato la mascotte di Collalbrigo ndr) sembra avere cambiato territorio. Idem dicasi per i cinghiali. Questi cani liberi creano danni enormi alla fauna locale; il loro divertimento è quello di inseguire e ammazzare. Credo non sia nemmeno simpatico, magari per una mamma con un bambino, trovarseli davanti durante una passeggiata» chiosa Zoppè. Alcuni cinofili, commentando il post su Facebook, ritengono che almeno uno dei cani in libera uscita nei boschi della località collinare sia un pastore dell'Asia centrale, molossoide di taglia grande e struttura forte.

L'APPELLO

Il vicesindaco Claudio Toppan, che conosce le aree verdi di Collalbrigo come le sue tasche, ha condiviso l'allarme del gruppo aggiungendo che «negli ultimi mesi accade spesso che i boschi vengano scambiati per giardini privati dove fare scorrazzare liberamente i propri cani di ogni stazza, a tutte le ore del giorno. Questa brutta abitudine, non più giustificabile in quanto non occasionale, impedisce agli umani di godersi la natura in sicurezza e di camminare tranquillamente. Anche la fauna ne risente: non vedo caprioli, lepri e fagiani da troppo tempo per non percepire che qualcosa è mutato. Invito i proprietari a porre maggiore attenzione, coscienza e rispetto nella gestione degli animali». Resta da capire se i cani che comandano nelle colline coneglianesi siano o meno gli stessi che di recente hanno fatto razzie di animali da compagnia e da cortile a Refrontolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino