Cani al guinzaglio in montagna, il monito di Federcaccia non piace ai proprietari: «Assurdo, le priorità sono altre»

La replica: «Ci sono auto parcheggiate in divieto e si pensa a chi passeggia»

(Foto d'archivio) Cani al guinzaglio in montagna, il monito di Federcaccia non piace ai proprietari: «Assurdo, le priorità sono altre»
MANIAGO - «Quando abbiamo letto sul Gazzettino di questa iniziativa abbiamo strabuzzato gli occhi: davvero si vogliono impegnare risorse per andare a controllare i...

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MANIAGO - «Quando abbiamo letto sul Gazzettino di questa iniziativa abbiamo strabuzzato gli occhi: davvero si vogliono impegnare risorse per andare a controllare i proprietari di cani che in montagna non li tengono al guinzaglio quando non siamo capaci nemmeno di vigilare sul Colosseo?». La provocazione arriva da numerosi proprietari di quattro zampe dopo il monito lanciato da Federcaccia


L’invettiva

«I cani vanno tenuti sempre al guinzaglio nei parchi cittadini, ma anche nelle località di montagna - ha fatto sapere il coordinatore regionale Salvatore Salerno -. Abbiamo intensificato i controlli nelle malghe e nei rifugi a seguito delle sempre più numerose segnalazioni di residenti e turisti. L’obbligo per i proprietari è di utilizzare il guinzaglio e, nei casi indicati dalla normativa vigente, anche la museruola. La sanzione prevista per i trasgressori va da un minimo di 50 a un massimo di 200 euro». L’avvertimento del servizio di vigilanza rientra nella campagna di prevenzione di Federcaccia Fvg. Grazie all’entrata in servizio di nuove guardie, i controlli saranno ulteriormente potenziati. «Quindi sono state assunte nuove guardie per dare la caccia a quei “cattivoni” che, per non dare fastidio alla gente in città, decidono di usare zone periferiche per garantire un po’ di benessere al proprio animale? - continua, in tono sarcastico, la protesta dei proprietari -. Le auto parcheggiano sui marciapiedi o sugli stalli dei disabili, ma non si riesce a fare nulla. I ciclisti non usano le piste ciclabili realizzate apposta per loro, ma non importa. I genitori non usano gli appositi seggiolini e tengono in braccio i figli in auto, ma passi anche questa. La cosa davvero prioritaria è percorrere i sentieri alla disperata ricerca di un cane non al guinzaglio. Siamo i primi a usarlo quando incrociamo altre persone - ammoniscono i portavoce della protesta - ma da qui a chiederci di sacrificare anche quei pochi minuti al giorno che i nostri animali possono avere usando dei sentieri periferici ci sembra veramente assurdo».

Contrattacco

«Pensare che, per non disturbare i concittadini anziani, che magari hanno scarsa capacità di spostamento, deliberatamente non frequentiamo l’area di sgambatura di Maniago, che il Comune ha brillantemente messo disposizione della popolazione. Con non poco sforzo - anche logistico, per trovare il tempo necessario - portiamo i nostri animali in zone assolutamente fuori dai passaggi normali, per dare loro un po’ di libertà e poterli liberare dal guinzaglio. Ovviamente scegliamo i nostri percorsi in aree in cui non si mettono a rischio i nostri animali, non andiamo troppo lontani perché sappiamo che anche dalle nostre parti c’è il ritorno del lupo. Detto questo, ci sembra davvero una forzatura che si sia deciso di dare corso a una stretta nei confronti dei proprietari che non utilizzano il guinzaglio e la museruola nei tragitti escursionistici quando ci sono, come detto, decine di altre priorità che mettono effettivamente a rischio l’incolumità della nostra popolazione».

 

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Il Gazzettino