Il cane abbaia troppo, aspettano resti solo per picchiarlo a morte

Il cane abbaia troppo, aspettano resti solo per picchiarlo a morte
FONTANAFREDDA - La crudeltà verso gli animali non conosce confine. Uno degli ultimi episodi è avvenuto a Vigonovo, in via Francesco Baracca. Il malcapitato protagonista un...

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FONTANAFREDDA - La crudeltà verso gli animali non conosce confine. Uno degli ultimi episodi è avvenuto a Vigonovo, in via Francesco Baracca. Il malcapitato protagonista un cagnolino, la cui unica colpa forse era che stava abbaiando a qualche passante.


Lo hanno picchiato, torturato e poi lasciato morire nella scarpata del fossato che costeggia la strada in direzione di Forcate. A trovarlo gli stessi padroni, domenica pomeriggio, i quali, rientrati a casa, non vedendolo e non rispondendo l’animale ai loro richiami, l’hanno cercato pensando che fosse scappato, mentre poi lo hanno trovato senza vita a pochi passi da casa. «Non riesco ancora ad accettare quanto è stato fatto "Pepito" - spiega Debora Botto - una crudeltà che non riesco ad immaginare. Eravamo a dormire a casa dei miei, in quanto nella nostra abitazione stiamo facendo lavori. La casa è meno di 500 metri dalla nostra e abbiamo lasciato Pepito solo verso le 23.30 di sabato, poi domenica siamo rientrati. Non vedendolo lo abbiamo chiamato, ma non rispondeva, così ci siamo preoccupati, perchè già lo scorso settembre era stato vittima di un'aggressione: sconosciuti lo avevano accoltellato seriamente, ma con un intervento chirurgico complicato, che ha interessato anche un polmone, nella clinica veterinaria di Sacile, siamo riusciti a salvarlo.

Era guarito e aveva una carica e una voglia di vivere enorme. Non ha mai infastidito nessuno e la notte non abbaiava mai. Ma qualcuno si è accanito su di lui forse per finire quello che non era riuscito a fare la scorsa volta. È stato picchiato, colpito anche al polmone offeso, ucciso. Lo abbiamo ritrovato lungo il ciglio della strada, nella scarpata del fosso, dove lo hanno lasciato come spazzatura. Difficile vederlo, perchè la strada di notte è buia e attorno ci sono campi. Nessuno a visto o sentito nulla, come la prima volta. Abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino